In origine è la Asylum, sempre sia lodata.

La Asylum è una compagnia cinematografica con una missione: produrre film per la tv di serie zeta al cubo, cioè quei film tanto eufemisticamente e meravigliosamente assurdi che nemmeno ci provano a distribuirli nelle sale cinematografiche, e li scaricano direttamente nei canali televisivi più improbabili per la trasmissione nei periodi di depressione profonda del palinsesto.

Per farmi capire al volo, qui in Italia Sky si è inventato Cielo: Cielo è l'apoteosi della schifezza 24/7, ma nella desolazione calorifera agostana ha un sussulto di orgoglio, afferra il coraggio a due mani ed oltrepassa immancabilmente quel limite apocalittico. Così, dopo la serie Shark Attack, è tornata pure la serie Monster Night, ideale per chi progetti di morire sopraffatto da un sentimento a mezza via tra incredulità e ilarità isterica, in un qualsiasi mercoledì sera ferragostano.

Ora, dopo «Sharknado», «2-Headed Shark Attack» e «3-Headed Shark Attack» mandati a memoria, ieri è stata la volta di «Lavalantula»: dato per assunto che i film sugli sfracelli perpetrati dai turbinosi squali a due e tre teste li conoscete tutti, adesso scrivo due righe su quest'altro.

A scanso di equivoci, «Lavalantula» è un capolavoro e pure una relativa novità per gli schermi italiani, liberamente ispirato a «Sharknado»: infatti, dove «Sharknado» mette insieme gli squali e le trombe d'aria, «Lavalantula» fa tutt'uno delle eruzioni vulcaniche e delle tarantole.

Per farla breve, a Santa Monica il vulcano va in eruzione, anche se a Santa Monica non c'è nessun vulcano; la lava sprizza e cola che è un piacere e sparge dappertutto tarantole giganti di roccia che sputano fuoco e resistono a tutto, pure alle bombe all'idrogeno; allora l'eroe di turno s'inventa non vi dico cosa né come né con chi e tutti continuano a vivere felici e contenti, confidando nella prossima apocalisse.

Perché – considerazione finale n. 1 – in California una prossima apocalisse ci sarà sempre, e «Sharknado» è arrivato al sesto episodio e «Lavalantula» appena al secondo.

Perché – considerazione finale n. 2 – alla Asylum si lavora 24 ore al giorno per 365 giorni all'anno e piccole Asylum cresceranno e si moltiplicheranno.

Perchè – considerazione finale n. 3 – ci sarà sempre uno Steve Guttemnberg, un Danny Trejo, uno Ian Ziering o un prete a sparare cazzate (di celluloide), per fortuna!

E come scrive il Presidénte onoiràrio di codesto sito, RAGÀ, I PROTAGONISTI SONO QUELLI DI SCUOLA POLIZIA, C'È MAHONEY E IL NEGRO CHE FA I RUMORI, andate a vederlo tutti.

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