10 anni fa ci lasciava uno Springsteen latino e il miglior cantante dell’anno secondo “Rolling stones” nel 1980

Scrivo di lui, come potrei non farlo? Lui è l’uomo perfetto. Durante i concerti si ferma e regala rose alle donne presenti, incurante dei fischi del pubblico. Come puoi non amare uno così? Magrissimo, pizzetto, tatuaggi orecchino e capelli lunghi, l’uomo latino che farebbe di tutto per accompagnarti a casa “Just To Walk That Little Girl Home”, ma lentamente e con sentimento.

Uno che ti affascina e ti fa sangue, uno che pubblica un brano come “Mazurka” nel 1979 (!), con la fisarmonica come strumento principale e lo presenta alla Capitol, la quale tra i suoi artisti aveva Pink Floyd, Iron Maiden, Queen, Gentle Giant… Una volta ricevuto l’ovvio rifiuto (per incompetenza dei discografici), si trasferisce in Francia, raduna buoni musicisti, si autoproduce, sceglie una bellissima copertina e sforna un altro capolavoro: Le Chat Bleu.

Benvenuto è stato quel rifiuto, Parigi in questo album si respira ovunque, nelle canzoni intrise di rock’n roll e atmosfere oscure, in “ Heaven Stood Still”, nelle sue decine di sigarette fumate con dolore in ogni momento. Willy De Ville è l’uomo che ti fa sentire una regina, che sai benissimo cosa vuole, un chicano maledetto che continua a trattenerti “You Just Keep Holding On” …

E’ meglio che mi fermi qui, colui che mi sopporta giornalmente sta arrivando…

Un’ultima cosa veloce, prima che legga, su Debaser non c’è nulla sui Mink De Ville!!!

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