Non mi sono più arrivate notizie dei Moose da quando nel 2000 li ho scoperti con questo disco e per dovere di cronaca non me ne erano mai arrivate nemmeno prima. Perciò posso affermare con assoluta certezza che non conosco quasi niente di costoro. Mi sento solo di asserire, con beneficio d’inventario, che questa risulterebbe essere l’ultima fatica discografica e la quarta in ordine cronologico.
Conosciuti quasi casualmente sulla rivista francese “Magic” nel Luglio-Agosto del 2000 dove hanno avuto l’onore di vedersi assegnare la palma di disco del mese facendo mangiare la polvere ad almeno un paio di debutti eccellenti di quel periodo, in altre parole i migliori Coldplay fin qui pervenuti e il mirabile esordio di tale Badly Drawn Boy. Mica gli ultimi arrivati!
Enorme fu il mio stupore ed inevitabile la curiosità di approfondirne la conoscenza. E fu amore a prima vista, pardon, a primo ascolto.

Si potrebbero citare i Pale Fountains, i Boo Radleys, i Belle and Sebastian, i Mercury Rev o magari per lambire le lande shoegazer, i My Bloody Valentine o gli Slowdive, anche se non hanno le dissonanze di quest’ultimi.
Si potrebbero citare tanti altri gruppi indie pop-rock, ma i Moose non suonano simili a nessuno. E’ vero.
I Moose suonano uguale solo a loro stessi, o almeno così mi piace immaginarli. L’atemporalità delle loro canzoni li rende originali e mal collocabili in qualsiasi ambito tempo-spazio. E’ un disco del 2000, ma potrebbe benissimo essere di venti o trent’anni fa, oppure potrebbe uscire anche domani.
Ogni volta che parte l’attacco di “A Starting Point” con appiccicato quel gioiellino pop che è “Can’t Get Enough Of You” sembra sempre la prima volta. E cosa c’è di più bello della prima volta?

Ogni singolo brano, ad un più attento ascolto, rivela minuziose sfaccettature che prima non eravamo riusciti a cogliere. La teatralità e l’imponenza della costruzione dei brani ti inchioda letteralmente alla poltrona. E’ guitar-pop di altissimo livello. Ma da dove escono questi? Ma chi sono?
Solo “Magic” a fine anno li ha inseriti nella propria playlist.
Talent-scout loro oppure hanno ragione tutti gli altri ?
 

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