“Il web e la democrazia musicale”
Visto che tutti Noi come DebaserNauti siamo in qualche modo parte in causa, casomai non ci avessimo ancora pensato, vorrei con questa mia far presente come il web, impattando sui nostri comportamenti musicali, abbia in poco tempo reimpostato in meglio velocemente le regole del mondo musicale, rendendolo più democratico, accessibile e fruibile a chiunque che, grazie ad una connessione internet, oggi può esprimere liberamente le proprie idee al riguardo, in modo analogo ai critici più rinomati.
Da quando non sono solo più giornali e riviste specializzati a connetterci con il mondo della musica, ma sono soprattutto il web ed i media, tutto è immediatamente fruibile grazie alle piattaforme di streaming, che hanno così contribuito ad una democratizzazione “dal basso” della musica, arrecando forse un calo alle vendite discografiche, specie quelle in senso tradizionale; fatto sta che questo calo è da provare, visto che al business tradizionale delle vendite, come lo si intendeva una volta, è subentrato quello dei download, dell’e-commerce e dei concerti, sponsorizzati gratuitamente dal martellamento capillare dei media e del web, grazie a social e reality musicali; ciò premesso, i grandi guadagni ci sono ancora forse più di prima, anche se gli interessati (musicisti e case discografiche) spesso si lamentano ipocritamente, facendo finta di non sapere che i loro profitti ora non dipendono più dalla vendita dei dischi, ma da tutto quello che gira intorno alla musica in generale.
Ancora prima di internet, le recensioni avevano come vettori solo giornali e riviste specializzate, i critici musicali si contavano sulle dita di una mano, e le loro recensioni costituivano l’unico mezzo per valutare la bontà di un disco, svolgendo un compito di indirizzo e di guida per i musicofili; tali critici costituivano il “fulcro” dell’informazione musicale, ed ognuno di noi, una volta individuato quello di riferimento, poteva fidarsi più o meno ciecamente del suo lavoro; ma a volte c’era una variante antipatica al loro operato, visto che alcuni anteponevano bellamente il marketing ed una certa egemonia cultural-ideologico alla musica meritevole di essere recensita; infatti a quei tempi una buona recensione garantiva spesso il successo di un album, facendo prevalere un genere su un altro, fatto che i producers sapevano bene, come fu nel secolo scorso (ndr: anni ’70) quando due “filoni” musicali parimenti importanti e meritevoli, come il progressive ed un certo rock americano, ebbero da noi trattamenti dispari e riscontri opposti che perdurano tuttora.
Quello del recensore musicale, prima dell’arrivo in grande stile del web, era un mestiere ben preciso che via via è andato scemando, vista la miriade di servizi di streaming, forum, blog, e siti musicali, che permettono liberamente prima di ascoltare e documentarsi, e poi procedere convintamente all’acquisto di un disco, senza far riferimento necessariamente agli “informatori musicali” com’era in passato; grazie a questi siti web, inizialmente quasi artigianali ed un po’ avventurosi, si è data così voce al popolo dei Musicofili, desiderosi di condividere in rete la musica preferita e le loro opinioni, che, pur agendo senza filtri, a volte in modo acritico ed inesperto, hanno rimpiazzato di botto il vecchio mondo del giornalismo musicale, fatto di inviati, coordinatori, correttori di bozze, ed al centro articolisti e recensori, che ora puoi ritrovare in rete come web writers qualunque.
Grazie alle conversazioni musicali on line, tutto si evolve verso ascolti più graditi e nuove tendenze, a portata di mano o meglio di click, perché mentre leggi una recensione, puoi anche ascoltare l'album di cui si sta parlando, e dire anche la tua al riguardo; ciò ha ribaltato la visuale prospettica, perché non siamo più noi a inseguire i critici musicali con le loro recensioni, ma, pur riconoscendo a questi ancora il merito se autentici e liberi, da un po’ sono gli stessi che rincorrono il web, cambiando la loro prospettiva in base alle opinioni dei “nessuno” e dei loro followers.
In tempi passati una recensione positiva bastava per incuriosirci e spingerci a comprare quell'album, senza neanche averlo sentito, e poteva decretarne la fine in caso contrario; con l'avvento di Internet, per nostra fortuna, tutto è cambiato in meglio, e, mentre prima l’acquisto di un disco poteva rivelarsi una fregatura, oggi scegliere un prodotto di qualunque genere, compreso la musica, è ormai un fatto più consapevole e libero, anche se ciò ha fatto migrare le recensioni dalla carta al web, cioè dalla cerchia ristretta dei recensori per professione al mondo on line aperto a tutti; mentre prima le recensioni di solito precedevano l’uscita di un disco, costituendone un’ideale anticipazione, ora le stesse sono diventate, oltre che un libero criterio di scelta, un avvaloramento posteriore circa l’acquisto fatto ed il nostro amore per quell’opera.
A fronte di una crisi dei dischi, in buona parte addebitabile (direi) ai costi troppo alti degli stessi, i servizi di download e streaming fanno solo del bene ad un mercato altrimenti asfittico;, quanto poi alla pirateria come causa del loro declino, non è per niente vero, perché chi scarica musica (o film) è un appassionato, che oltre a scaricare, prima o poi comprerà quella musica (o quel film), o andrà ad un concerto (o al cinema), mentre chi non scarica è lontano da ogni interesse di questo tipo.
Tanto “stato dell’arte così incantato”, seppur migliorativo rispetto a prima, rivela a volte un lato debole dove polemizzatori ed opinionisti a tempo perso si lasciano andare a sfoghi personali e parolacce, lontani dalla musica e fatti per richiamare l’attenzione degli altri, a cui si può dare velocemente termine, selezionando in modo appropriato i propri followers.
Se poi vogliamo fare un bilancio conclusivo circa la musica sul web oggi, direi che è ben diversa la situazione attuale rispetto a quella prima dell’avvio del web, visto che lo stesso ora permette ascolti gratuiti e infiniti a chiunque, in qualunque campo musicale e senza limiti di scelta; grazie a motori dedicati, ora è possibile ascoltare qualunque genere di musica, di qualunque latitudine ed epoca; di conseguenza, da tempo il ruolo del recensore si è ridimensionato molto, a fronte di una moltitudine on line di riviste musicali e siti dedicati, dove chiunque può esprimersi circa qualunque disco e manifestazione; detto ciò, vorrei concludere questa mia girandovi un’ultima domanda: “oggi ha ancora senso scrivere una recensione?” E subito dopo, aggiungo qui qual’è la mia risposta: “ma certo che si, visto che ora qualsiasi Musicofilo può grazie alla stessa argomentare on line circa la propria Musica preferita, facendolo in tempo reale ed in modo vivace, perché il dialogo ed il confronto con l’opinione altrui è un valore importante, vitale, piacevole, arricchente e stimolante.”
Rimanete sintonizzati, o meglio “Stay Tuned!”
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