Complice l'ascolto "assassino" di heartshapedbox ho ancora un'insana voglia di Mudhoney in questo caloroso pomeriggio di fine Marzo.
Siamo sul finire degli anni ottanta; appena dopo "Superfuzz Bigmuff" e subito prima dell'omonimo esordio sulla lunga distanza.
"This Gift" apre il trittico dirompente: chitarre fuzz-acidissime, ritornello tanto accattivante e coinvolgente quanto abrasivo e sgraziato. Del resto la voce di Mark è sinonimo di (non) qualità uditiva. Energia allo stato brado che si rifà alla sacra trilogia Stooges, MC5 e Blue Cheer; con in aggiunta un impeto Punk obliquo e viscerale. Uno dei brani che preferisco di questa malata congrega.
Il 12" pollici che possiedo è un 45 giri; ricordo, tra grosse risate, che ascoltai per la prima volta il singolo posizionanto il mio piatto sulla consueta velocità a 33 giri: sembrava davvero di avere a che fare con dei Black Sabbath scazzati da tanta lentezza. Ma torniamo alla Musica che è meglio.
Lato B che si apre con i due minuti di "Baby Help Me Forget": un inizio melanconico, quasi struggente. Ma l'inusuale quiete dura una manciata di secondi; una psichedelia-garage acida, densa come l'antracite, prende possesso del brano fino al suo termine. C'è spazio anche per una cover che chiude il lavoro; "Revolution" degli Spacemen 3. Rovinoso e rumorosissimo viaggio; la crescita è costante fino all'esplosione finale con un uso smodato del pedale fuzz da parte di entrambe le chitarre. Una roboante cavalcata di primordiale energia deleteria...STUPEFACENTI...(in tutti i sensi).
Ad Maiora.
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