Cade quiete sulla notte, vergine nel proprio manto.
Tace il mondo e in lui rivive l'ansia e la paura che il silenzio con il suo vuoto riaccende, sospetto ed infido nel buio.
Il terrore, gravido com’è di magia fa tornare nella mente il volto della morte.
Vivo invece solo in questa realtà che forte pulsa nella corsa di una stella certa di poter tramontare e in un mare di fontane stanche, nella pace.
Credo e sento: questa è la libertà, un fiume, il vento e questa vita.
Il silenzio è il canto della vera poesia. Un bimbo nasce questa notte: sono io.
I miei occhi sono stanchi, sento ormai che dormirò. L’alba nasce dalla quiete, vergine nel proprio manto, vive e freme già.
Il tuo voto:
Strani presagi accendono dubbi mai posti! Lego il mio nome alla vita, alla morte, alla gloria?
Purtroppo è destino che io non riceva alcuna risposta, se credo veramente in me.
Vita mi chiedi se io ti ho servita fedele; di fronte alla morte non ho reclinato mai il capo.
Nemmeno per gloria ho reso sprezzante o altero il mio viso.
Ho chiuso degnamente un giorno.
Ma in questo spazio in cui tramonto un altro giorno rinascerà
e Zarathustra potrà trovare le stesse cose qui.

Ma per quante volte ancora lo stesso sole mi scalderà?
Ma per quante notti ancora la stessa luna io canterò?
Non posso più cercare una via poiché la stessa ricalcherò.
Muoio, senza sperare che poi qualcosa nasca qualcosa cambi.
Ormai il mio futuro è già là, la strada che conoscerò porta dove l’uomo si ferma
e dove regna il Ritorno Eterno.
Il tuo voto:
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Tu e Zarathustra
Nella collezione di
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