Varie persone, che ascoltano tantissime band della NWOBHM, da quelle famose e quelle cult, non conoscono un importantissimo gruppo che ha dato tanto per lo sviluppo del genere. Mi sto riferendo ai Mythra, una vera seminale meteora del metal britannico!

Loro si formarono nel 1976 a South Shields e la formazione classica era composta da Vince High alla voce, John Roach e Maurice Bates alla chitarra, Peter Melsom al basso e Barry Hopper alla batteria. I Mythra erano fortemente influenzati dai primi Black Sabbath, dagli UFO, e perfino dagli Humble Pie di "I Don't Need No Doctor" e "Stone Cold Fever". Si fecero notare grazie alle loro apparizoni live nei locali, e fenomenali erano i concerti insieme a gruppi del calibro dei Raven, dei Saxon, dei White Spirit e degli Angel Witch! Nel 1979 la band fece uscire un EP, dal titolo "Death And Destiny", che vendette 15.000 copie in venti giorni, arrivando al primo posto della classifica della rivista Sounds, per undici settimane.

Il gruppo è da considerare come una delle primissime formazioni inglesi che diedero vita alla fenomenale ed irripetibile NWOBHM. Io li definirei come i "veri padri del metal britannico", insieme naturalmente ai Judas Priest!! In questo rarissimo EP i Myhtra suonarono quattro canzoni che furono assolutamente seminali per band successive, tipo Iron Maiden, Blitzkrieg e Diamond Head. L'opener è la titletrack, che già dal riff iniziale, si può notare che il sound della band doveva molto ai seventies, ma presentava molte innovazioni e sonorità che strizzavano l'occhio ai primissimi suoni metal. Il riff è tipicamente british, come anche la classica voce squillante e grintosa, che esplode nella sua potenza nel bel refrain. Una canzone non molto complessa ma, che nella sua semplicità e scorrevolezza, riesce a trasmettere quell'immancabile energia che è capace di dare solamente la NWOBHM!! Gli assoli sono eseguiti in maniera impeccabile e con la loro velocità trasformano in pochi secondi la canzone in una bella cavalcata metal. Successivamente troviamo delle piccole variazioni che rendono il pezzo più calmo, seguite, però, prontamente dalle fulminee ripartenze, che ci conducono al sensazionale finale. La seconda traccia, "Killer", è aperta da un riffing che mi ricorda "Breadfan" dei Budgie, solamente eseguita un pochino più veloce e con un timbro più heavy. Un brano che ha influenzato sicuramente tante band, come i Tank e i Blitzkrieg di "A Time Of Changes". Lo stile vocale di Vince è carico e graffiante e viene supportato da assoli e sezione rimtica molto sostenute e precise. Il refrain è ben orecchiabile, mentre i virtuosismi dei due chitarristi anticipano le sonorità dei Maiden di "Killers". Emozioni assicurate fino all'ultima nota!

"Overlord" è una brevissima track dove la band concentra, in meno di due minuti, tutta la rabbia e la furia necessaria per rendere un pezzo con un sound terremotante! I chitarristi macinano riff su riff e sfornano assoli in maniera disarmante, lasciando il povero ascoltatore senza respiro. L'ultima song è "U.F.O." e l'unica cosa che mi viene da dire è: "Chissà se i Mythra abbiano voulto fare un omaggio agli UFO" ?? Fatto stà che il quintetto propone un'infuocata cavalcata di pura NWOBHM, che riesce facilmente a coinvolgere l'ascoltatore grazie alla sua grinta e alla sua semplicità. Ai Myhtra non servono dilungazioni epic e prog, cambiamenti di ritmo tipo i Dream Theater e assoli di due minuti e mezzo! A loro basta un brano di tre minuti scarsi, tre power chord distorti, un refrain efficace e tanta passione! Uno stile tipo i Motorhead. Infine, "U.F.O.", ci riserva di un bell'assolo, che presenta vari rimandi alle migliori band dei seventies, tutto ad opera di John Roach e Mauirice Bates. Con questo grande esempio di heavy metal con le palle si chiude "Death And Destiny", il più bel lavoro, dei pochi dischi, degli inglesi Myhtra!

Dopo questo storico EP la band scomparse per tutti gli eighties, ritornando sulle scene nel 1998, con "The Death & Destiny EP", contenente le traccie del primo disco insieme a quelle dei due demo del 1980 e del 1981, e nel 2003 con "The Darkened". Consigliatissimo agli amanti e ai cultori della NWOBHM in particolare!

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