Come combattere la miseria (morale) umana.
Al risveglio, dopo la consueta demoniaca notte, vedo e mi gusto il paesaggio nobilmente imbiancato da pochi cm di neve. Dura pochissimo questa deliziosa sensazione perché appena uscito di casa la plebaglia ti attende con tutta la sua tristezza e meschinità.
Alle sei e mezza ci sono già degli inutili totali che spalano cinque cm di neve, vestiti come se fossero in Siberia in mezzo ad una tormenta.
“Ma che cazzo spali, Coglione, passaci sopra no?!!! Che fra poco, purtroppo, piove e se ne va tutta in un attimo!!!”. No, non glielo dico, ovviamente, perché già parlare con questi aumenterebbe a dismisura il desolante prosieguo della giornata.
Ricordo, parecchi anni fa ormai, l’ultima nevicata seria. Diedi una mano a spalare a mio suocero, davvero una persona a modo. Vidi la piccola Contessina che mi guardava dalla finestra, andai da Lei e le dissi: “Lo vedi cosa sta facendo papà?! Non lo vedrai mai più…anzi, Dimenticalo!!!”.
Colazione al bar; sarebbero altri due minuti di relativa tranquillità … se due inutili non discutessero, pure ad alta voce e convinti a manetta, dell’Itaglia che ha vinto di brutto al Curling. Ahahahahahahah ma l’avete visto il Curling, zio bestiolino?! Dopo la vittoria - o la medaglia, non so bene chiedo venia - becco, durante uno sfrenato zapping, il “preparatore atletico” di questi del Curling. Mi fermo ad ascoltare perché sono uno sportivo, mi sono allenato in tanti modi, sono curioso. Dice che si allenano tutti i giorni, due volte al giorno, una dedicata alla tecnica e una alla preparazione fisica. Quindi praticamente fanno tre ore al giorno di palestra/corsa/arrampicate/eccecc per giocare a Curling… ok, proviamo a digerire pure questa. Oh, intendiamoci, questo “allenatore” è un fenomeno, la fabbrica è dura, si sa.
Lo so, bisognerebbe ridere di tutto ciò ma io non ce la posso fare purtroppo. Ci ho provato ma niente, zero, il nulla. Si potrebbero dedicare, purtroppo, capitoli alla triste plebaglia che mi devasta la vita, ma fermiamoci ci mancherebbe.
Entrato in auto dopo la devastante compagnia al bar, ho assolutamente bisogno di qualcosa di veramente cazzuto, di fottutamente grezzo e lercio che raffiguri all’ennesima potenza il mio disprezzo totale.
Un gradevolissimo miscuglio di Punk, HardRock, Glam, Metal. Rocchenrolle portentoso, eccessivo. Nobili odori e sapori di alcol, sesso, sudore e sostanze non ben identificate.
La miglior associazione tra gli AcDc del mai troppo rimpianto Bon e i Motorhead del vecchio Lemmy o semplicemente i degni figliocci degli adorabili Motor City 5. Amici del Lemmy con il quale andavano spesso in tour a spassarsela.
Ora analizziamo tecnicamente l’album e le caratteristiche tecniche dei musicisti…
Ahahahahahahah, il terribile tracbaitrac, belisim. E quanto sono veloci e che tipo di scale fanno i chitarristi o quante ottave hanno i cantanti. Madooooo, ma chi cazzo se ne frega, dico?!!!
Qui è pura goduria, smisurata goliardia, smodata esaltazione di sesso, droga e rock’n’roll nella sua forma più fascinosa e accattivante.
Potevo scegliere ogni loro album ma ho optato per l’esordio. Ho una innata predilezione per i debutti, ove la spregiudicatezza e la spontaneità, la voglia di farsi conoscere per quel che si è davvero si elevano e si celebrano spesso al massimo.
Questo album ha la componente Punk e la adorabile attitudine in primo piano rispetto ai successivi ove una componente di Southern e di Blues fanno la loro, sempre sporca e indecente, visita.
Album dei quali probabilmente non ti ricorderai un singolo pezzo ma che ti implodono dentro. Se sei felice e sereno, saranno per te solo un allegro sottofondo mentre se sei esaurito e incazzato ti salvano la vita… almeno per una mezz’ora sono il perfetto antidoto per dimenticare.
Buon ascolto, Nobili. Sopportatemi perché è un periodo peggiore della già avvilente consuetudine. Vogliatemi bene perché io ve ne voglio anche quando vi mando a cagare… anzi soprattutto in quel momento, savansadir.
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