Quello che i Neu avrebbero dovuto fare dopo il terzo lavoro.
Ma non hanno voluto. Hanno fatto bene. Ce lo meritiamo, piccoli stronzetti che vogliono riassumere gli anni 70 nei bootleg su youtube. Il 6 maggio del 1972, a Dusseldorf, i primissimi e giovanissimi crucchi iniziano ad avere contatto con la primigenia scena alternativa.
Un live di quasi un'ora, dove si conoscono i primi azzardi avanguardistici di queste geniali menti. La qualità del suono non è ottimale, è rustica se proprio vogliamo definirla, ma non distrugge totalmente la preziosità dell'unico album live/bootleg di Rother e Dinger.
Sono tre brani: una suite divisa in due parti, che porta il nome della data del giorno, e un intermezzo intitolato "Silence".
La chitarra sprigiona la trivialità di un arcigno feedback mandato in loop per oltre venti minuti. In pratica, la struttura futura di una "Lila Engel" o "Super" ideata lentamente. Non siamo dinanzi a un perfetto eseguire di quello che si ha in testa, ma notiamo il tocco magico che possiede inevitabilmente un folle illuminato.
La ricetta è ripetere un mood, provocando, distorcendo e nauseando la mente, e da lì condire la struttura con minimalismi e ripartenze rumoristiche. Si ha l'onere di portare nelle orecchie di una nazione echi e sonorità plasmate dal piatto inglese e americano.
Ma in Germania si eccede. Si iniziano a martorizzare i VCS3 e i synth in un modo talmente efficiente da inaugurare la robotica.
Qui si dialoga innocentemente con corde e rullanti.
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