A metà degli anni '80 Klaus Dinger and Michael Rother si ritrovano all'insegna de: lo rifamo?

Sì, perché il duo, caratterizzato da una difficile convivenza (ma l'amore non è bello se non è un po' litigherello), già negli anni '70 aveva lasciato il segno di tanto in tanto pur nell'assenza di una collaborazione continuativa.

Stavolta le cose si rivelano ancora più complicate del solito, tanto che le sessioni di registrazione non vedono nemmeno la luce e vengono inizialmente archiviate.

Qualche anno dopo Dinger le pubblicherà in Giappone col nome di "Neu! 4". Rother però, piccato per non essere stato consultato, farà ritirare l'edizione dal mercato.

Dopo la morte di Dinger, Rother finalmente fa pubblicare un'edizione in accordo con la vedova di Dinger. È appunto "Neu! 86", ed è caratterizzato da una sequenza di tracce, per titoli e ordine degli stessi, piuttosto diversa da "Neu! 4", diremmo più in linea con la sensibilità melodica dell'unico Neu! rimasto.

Va detto che anche al loro minimo i Neu! riescono sempre a colpire nel segno. Le prime tracce del disco, "Danzig", "Crazy", "Drive", ripropongono la ritmica inconfondibile dei Neu! (motorik) aggiornata al nuovo decennio, presentando una frivolezza ed un tono superficialmente frizzante del tutto nello spirito degli anni Ottanta. Ma questo, lungi da diventare una connotazione negativa, viene genialmente trasfigurato in una memorabile rappresentazione musicale dello spirito dei tempi.

Al solito i Neu! si inseriscono in quel filone di artisti votati al minimalismo ad oltranza, da Bo Diddley ai primi Velvet Underground. Tutti artisti fenomenali per chi appunto apprezza il principio di economia che consiste nell'ottenere il massimo risultato col minimo dei mezzi, in accordo con la legge naturale - la luce non percorre forse il cammino più breve tra due punti?

"Drive" in particolare, un pezzo dal ritmo contagioso, ricorda moltissimo Bo Diddley e le sue imbattibili jam improvvisate dal vivo.

La seconda parte del disco ripropone le stesse melodie già sentite nelle prime tracce, con un arrangiamento, un tempo ed un "feeling" diverso, un "trucchetto" di necessità già visto all'opera in Neu! 2, noto per aver inventato il concetto di "remix".

In definitiva, i Neu! si confermano un gruppo dalle sonorità uniche e di tanto in tanto è bello tornare a questi dischi per abbeverarsi alla sorgente della Musa.

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