Non si può certo dire che Omar Rodriguez Lopez sia un artista scarsamente prolifico e manchi di creatività.. No..

Ormai siamo a ritmi vertiginosi e impossibili per un umano qualsiasi, "Solar Gambling" è l'ultima creatura in casa Lopez, dopo "Megaritual" e "Despair" (Gennaio), "Cryptomnesia" (Maggio), "Octahedron" con i suoi The Mars Volta (Giugno), "Los Sueños de un Hígado" e "Xenophanes" (Settembre), e conferma ulteriormente il talento compositivo del chitarrista (anche se definirlo semplice chitarrista suona un po' riduttivo) de Puerto Rico, affiancato dall'eterea e gradevolissima voce di Ximena Sarinana, la quale riesce a tessere melodie incantevoli su ritmiche alquanto complesse, e dalla solita cerchia di musicisti fuori completamente dal mondo.

L'effetto di questo disco lo potete tranquillamente ricavare dalla splendida copertina: frammentazione con proiezione del cranio in mille effetti psichedelici, bocca semiaperta in espressione stupefatta, un incredulo occhio fisso nel vuoto e l'altro assaporante chiuso, l'apparato uditivo scomposto in più parti si perde in suoni liquidi e spiazzanti, mentre un pitone albino ti guarda fisso e stringe le sue spire lentamente, fino a toglierti il fiato.

"Locomocion Capilar" ti avvolge con il suo tempo "non proprio regolare", la sua anarchia controllata tra synth, drumming, basso e chitarra che se ne vanno un po' per i fatti loro, conditi a dovere da una linea vocale che si incastra perfettamente nonostante all'ascolto risulti (quasi) normale. Questo il biglietto da visita subito schiaffato in faccia. La storia continua con "Las Flores Con Limón", alternarsi di parti liquide di chitarra e piano con "pesanti" accelerazioni servite come intermezzo. L'arte di Rodriguez è quella di spiazzare, "Colmillo Castrado" riesce in pieno nell'intento.. L'atmosfera si incupisce di colpo, tutto rallenta, il suono è quello di un'invisibile e inquietante creatura ultraterrena che danza nella nebbia in un sottobosco lontano.

Mentre il funky sghembo dall'anima latina riapre le danze ("Un Buitre Amable Me Pico"), e si ricomincia a dimenare un po' la testolina, ecco che il nostro spiazza ancora con una voce e piano angelica ("Poincaré") che si completa alla perfezione con la coda psichedelia strumentale "Los Tentáculos De La Libélula". "Miel Del Ojo" lo ritengo il pezzo più bello dell'album per arrangiamento, atmosfera e armonie vocali, mentre gli altri due li lascio a voi..

Da ascoltare in solitaria, possibilmente in notturna..

Intrigante

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