E' il 1971, anno importantissimo per il progressive europeo. Finalmente questo nuovo modo di fare musica arriva anche in Italia. I musicisti italiani saranno molto bravi a "farlo proprio" aggiungendoci elementi caratteristici della nostra cultura musicale.
Tra i primi gruppi che dal "Beat" si sposteranno verso lidi progressive ci saranno band come Le Orme, la Pfm, i New Trolls (gruppi che tratterò prossimamente) e sicuramente gli Osanna. Gruppo napoletano, balzerà da subito all'attenzione della critica, guadagnandosi un primo posto ex-aequo (gli altri erano la Pfm con una versione de "La carrozza di Hans" e Mia Martini) al Festival di Musica d'Avanguardia del '71. Colpì subito la teatralità esteriore nelle performance dal vivo, che ben si sposavano con i visi truccati (anni prima dei Kiss...), con le chitarre spesso acide e i riff non banali,le belle ballate acustiche ed un ruolo originale ed aggressivo nell'uso del flauto e del sax.
Andiamo a conoscere questo primo disco degli Osanna, dal titolo "L'Uomo", pubblicato nel 1971 per la Fonit. Si tratta di un raro esempio di felice commistione tra una musica che affonda le radici nella sua napoletanità, ma con una evidente e preponderante venatura rock. Come spesso ricordato, si tatta di uno dei momenti musicali più belli di rock italiano slegato dalla più classica matrice di prog-rock sinfonico. Se nella Pfm ci possiamo trovare tracce dei King Crimson o dei Genesis o nelle Orme richiami ai Van der Graaf (non scopiazzature, sia ben chiaro si tratta di gruppi italiani che hanno potuto competere con i "mostri sacri"), negli Osanna de "L'Uomo" questo non avviene. Qui potrebbero essere presenti sicuramente tratti dei primi Jethro Tull, ma l'originalità del gruppo è sicura.
La struttura dell'album è quella di concept, tutti i testi (in italiano e in inglese) sono legati tra loro, centrale è il tema della sofferenza, materiale e psicologica. "L'Uomo", in tutti i suoi aspetti è al centro dell'opera. Bello e suggestivo l'Intro che prelude a "L'Uomo", un dei pezzi più belli del disco. In ben evidenza le chitarre acustiche ed elettriche di Danilo Rustici (fratello di Corrado, che diventerà chitarrista e produttore di Zucchero e anche di importanti artisti americani), il flauto di Elio D'Anna, un drumming fantasioso e mai scontato di . Possono apparire un po' datati alcuni interventi corali. Si passa quindi al grintoso "Mirror train", cantato in inglese. Qui il richiamo ai Jethro Tull è più evidente, soprattutto nella parte strumentale "swingeggiante", le atmosfere sono tipicamente seventies.
Il brano successivo, "Non sei vissuto mai", tra i più belli del disco, parte con un riff di chitarra originale ed accattivante. All'interno del brano poi, una bella divagazione strumentale, molto d'atmosfera e che si riallaccia successivamente e con naturalezza allo spirito rock della canzone. Dopo il rock di "Vado verso una meta", si arriva a quello che è probabilmente il pezzo più bello dell'album: "In un Vecchio Cieco". Le liriche raggiungono il momento più alto del disco, la ricerca spirituale è al centro del testo. Le chitarre acustiche sono in grande evidenza, ma sarà D'Anna con il suo sax a farla da padrone, con note lancinanti e strazianti. Con "L'amore vincerà di nuovo", gli Osanna danno una luce di speranza, dopo le inquietudini del brano precedente. La prima parte è in inglese, ma subito dopo si ritorna all'italiano. Chitarre ritmiche ben in mostra, come anche i fiati. Il suono è tipicamente Osanna, come loro sono le "risate" sul finire del brano. "Every's body gonna se you die" e "Lady Power" chiudono il disco. Anche qui l'utilizzo del flauto ricorda Ian Anderson, le chitarre partono da una evidente intuizione hendrixiana.
Due curiosità: l'auto-citazione sul finire de "L'Uomo" ed un richiamo militante con "Bandiera Rossa" accennata con la sola chitarra nella fine di "Mirror Train".
Insomma, la maturità non è ancora quella di "Palepoli", ma le idee, la forza di questo disco fanno perdonare alcune ingenuità e portano "L'Uomo" ad essere uno dei dischi più importanti ed originali della scena rock-prog italiana.
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