Che negli ultimi vent'anni sia tornato ad esserci un forte interesse nei confronti di un genere come il rock progressivo è indubbio. Esploso nei primissimi anni Settanta, figlio della psichedelia del decennio precedente, il prog ebbe la sua parentesi gloriosa, per poi lasciare spazio a generi più accessibili, come la disco ed il punk. L'Italia ebbe una scena molta vivace e tale era la risposta del pubblico che, per intendersi, formazioni di lusso come i Genesis avevano più successo da noi che in madrepatria.
Se i "soliti" Banco, PFM ed Orme furono tra i pesi massini della realtà nazionale, è un peccato che un nome come quello degli Osanna spesso venga dimenticato. Se gli ultimi tempi hanno visto diverse formazioni di quegli anni tornare a suonare e gruppi che all'epoca ricevettero una scarsa esposizione ora hanno la possibilità di rifarsi di una parte del tempo perduto, va comunque sottolineato che esiste reunion e reunion. Se PFM ed Orme hanno avuto il coraggio di guardare avanti, proponendo album nuovi e, se necessario, rivoluzionando l'organico, intenzionati a proseguire un discorso iniziato ormai quarant'anni fa, per altri la situazione è un po' differente. I napoletani Osanna, infatti, hanno centellinato il materiale inedito, concentrandosi, con album come "Taka Boom" e "Prog Family", su una costante rivisitazione del proprio repertorio.
L'ultima fatica in ordine di tempo del sestetto partenopeo è questo "Rosso Rock", album dal vivo registrato presso il Club Città di Kawasaki, teatro anni fa anche di un noto concerto della PFM. Coadiuvato da giovani talenti e, per l'occasione, accompagnato dalla Tokyo Vieille Ensemble Orchestra, Lino Vairetti, voce e perno del gruppo, ripropone lo storico "Preludio Tema Variazioni Canzona", ovvero la colonna sonora di "Milano Calibro 9", classico del poliziottesco italiano degli anni Settanta, scritta ai tempi con Luis Bacalov, noto già per il Concerto Grosso dei genovesi New Trolls.
"Rosso Rock", oltre ad avere il pregio di essere suonato e registrato benissimo, ha la qualità di riuscire a condensare in poco più di quaranta minuti tutto il suono del gruppo, impresa non facile. Quello degli Osanna, infatti, è un progressive vario ed intelligente, che racchiude in sé mille sfumature, non ultima, per forza di cose, la musica della tradizione napoletana. A sentire quello che Vairetti e i suoi fanno sopra il palco non sembra che siano passati quarant'anni e le note risultano ancora fresche ed attuali: si passa dal magniloquente inizio per passare a momenti più concitati, con musica classica, hard rock, momenti jazz e pop di gran classe che si alternano con efficacia, scrivendo una delle pagine più interessanti del rock italiano di quegli anni. La gemma pop "There Will Be Time" è un piccolo capolavoro e chiude in bellezza un'esibizione di gran classe, oggi come quaranta e passa anni fa. Sicuramente di acqua sotto i ponti ne è passata ma la classe rimane.
I brani in studio, posti in coda, tra cui una rivisitazione di "Fiume", originariamente contenuta in "Landscape of Life", e i bei inediti "'O Culore 'e Napule" e "Rosso Rock", mostrano due lati ben differenti della musica dell'ensemble: travolgente e vivace il primo, vero e proprio omaggio alla "napoletanità", caratterizzato da atmosfere soffuse e delicate il secondo, degna coronazione di un disco di sicuro spessore. Va bene l'autocelebrazione e il portare in tour brani storici ma vista la qualità del, purtroppo raro, materiale nuovo non sarebbe, finalmente, il caso di mettersi a lavorare ad un disco di inediti? Viste le capacità dei napoletani e la popolarità di cui stanno nuovamente godendo sarebbe davvero un peccato sprecare un'occasione del genere.
Osanna:
Lino Vairetti, voce e chitarra acusticaGennaro Barba, batteriaNello D'Anna, bassoSasà Priore, piano e tastiereIrvin Vairetti, sintetizzatori e vocePasquale Capobianco, chitarra elettrica
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