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Vulisseve pruvà quaccos'e nuovo?
Un giro (per forza di cose non esaustivo) nello straordinario patrimonio musicale napoletano.
Int'o Rione
Che a Napoli si sia sviluppata una ottima scena hip-hop a me sembra del tutto naturale; ma io mi sono fermato ai Co'sang che sono roba di più di dieci anni fa (e dieci anni in questo ambito sono un'era geologica) e questo dimostra solo quanto sono anziano...
So che Luché e Antò continuano da solisti e so che, in città, qualcosa si muove ma ho perso quasi tutti i contatti e - quindi - ne so poco.
Ogni tanto qualche mio allievo mi fa ascoltare delle sue rime e mi chiede consiglio e questo dimostra quanto vitale sia la cultura hip-hop in tutte le periferie del mondo e quanto questa sia la musica di quelle periferie (e questo dovrebbero capirlo tutti i vecchiacci come me che quelle musiche scansano con un'alzata di spalle).
Per quello che mi riguarda i Co'Sang restano i migliori (lasciamo perdere i 99 posse!); però qualcuno, magari, mi potrà smentire e fare altri nomi.
Io, qui, confesso i miei limiti.
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