Il laggiù invalicabile dove sonnecchia l'anima nobile mandando bagliori. Ovvero la balena nel suo rifugio in fondo al mare. Anche se, si, è solo una filastrocca.

Una filastrocca? Si, si, una filastrocca. Eccola qua: “la balena, poverina, sa che l'acqua le fa male, quando viene il temporale si rifugia in fondo al mar”. Come? Molto stupido? Oh si, senza dubbio. Ma il vostro laggiù dov'è?

Che è proprio un laggiù il luogo da cui dobbiamo partire, un laggiù in forma di grotta. Li è stato concepito questo “Laulu Laakson Kukista”, secondo album dei Pavooharju, comunità mistica e favolosa weird folk band dedita al “lo famo strano”.

I Pavooharju vivono ( o vivevano, non so) in splendido isolamento tra grotte ed edifici abbandonati. Son strani tizi e bazzicano un immaginario sonoro fatto di inni sacri, videogame d'antan, suoni della natura, colonne sonore tv e astruserie varie.

Se volete una definizione secca della loro musica pensate a un disco di Enya ascoltato durante una seduta spiritica. Oppure a onde radio intercettate in una casa di bambola.

Trattasi comunque di una specie di folk ancestrale disperso in tutta una serie di aberrazioni quali pianole dolciastre, delizie horror, ronzii, intermittenze, campanellini. Il tutto comprensivo di bambini, rane, corvi, acqua, vento. Che il field recording impera.

Ecco, uno non lo direbbe mai, ma più la miscela è assurda più si gode. Deve essere una faccenda legata a quella storia della principessa che bacia il rospo, i raffinati la chiamano potenza inconscia e (lo sappiamo, no?) quando c'è la potenza inconscia qualcosa succede per forza.

Insomma nicchie di incongruo splendore avviluppate, e cito l'illuminato critico, “dalle orribili deiezioni della cultura di massa, che magari poi è solo una frase bella da dire. In ogni caso la magia che lotta per venir fuori (ovvero noi, in un certo senso) è più magica della magia e basta.

Ma anche la magia e basta non scherza. Non mancano infatti i momenti di purezza folkie, un dolcissimo raggio di sole in ritardo, il mistero notturno appena accennato. E, a tratti, fan la loro comparsa inaspettati scampoli di delizia pop.

Del resto in quella famosa filastrocca la balena finisce su un altalena in braccio a una farfalla, Trallallà...

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