Pedropiedra: che nome fa un ridere, come Pippi Calzelunghe. E a ben guardarlo in certe pose, effettivamente, fa un po' ridere anche lui.

C'è da capirlo, comunque: se di nome facessi Pedro Subercaseaux García de la Huerta, in arte accetterei di chiamarmi anche Sotto la panca la capra crepa.

Non che Pedropiedra sia molto più facile da scandire; ma al terzo tentativo dovrebbe andare. E se anche ci riusciste al primo, non vincereste comunque nessun orsacchiotto.

Ma quel che mi preme dire è che, agli ultimi scampoli di questo 2016, non si può che amare un uomo del genere.

Il motivo è sin troppo chiaro, signori. L'aria che si respira è sempre più pesante, e il rosso alla Casa Bianca è l'ultimo dei crucci. Mentre sto scrivendo, cose terribili accadono nel mondo: Giovanni Toti sta parlando in TV, Al Bano ha due infarti (mica uno), Masini torna a Sanremo.

Bando alle ciance e alle superstizioni, sia chiaro. Ma al solo nominare Masini, stamattina, è passata un'ambulanza a sirene spiegate. E in un attimo, molte mie certezze sulla vita sono state rimesse in discussione.

Mettici pure che la Musica è stanca, e se lo era già ai tempi di Battiato adesso non Le basterà un ricostituente. Un'epidemia di pop stitico, anoressico, anonimo appesta queste giornate. Dagli altoparlanti in centro-città alla sala d'attesa del medico. Quasi rimpiango i tempi della palestra, e ho detto tutto. E quasi che il meno peggio, fra Mengoni e il disco di Natale della Pausini, sembri essere Alvaro Soler.

Ora, il punto è questo: se arrivi al punto che Alvaro Soler ti sembra essere il meno peggio, qualche problema c'è. Nulla contro Soler, ci mancherebbe. Al quale però sarei più grato se mi facesse conoscere questa Sofìa di cui canta. E che pare nella realtà si chiami Marìa. Ma che si chiami Sofìa o Marìa o Genoveffa, mi piacerebbe conoscerla lo stesso.

E il secondo punto è questo: che senso ha il pop, se non è orecchiabile? L'orecchiabilità è un principio soggettivo, personalmente la considero una via di mezzo fra il sottofondo anonimo (che scorre via inascoltato) e il tormentone (che per definizione tormenta): ovvero, la via intermedia fra Lorenzo Fragola e Sofìa.

A prescindere dal fatto che fra Lorenzo Fragola e Sofìa scegliereste sempre Sofìa, anche se in realtà si chiamasse Marìa. E potrei anche capirvi.

Ed ecco allora che gente come Pedropiedra (scandire bene) si rivela indispensabile al benessere psico-fisico dell'ascoltatore medio, al pari degli altri cileni odierni che sanno fare Pop come si deve. Mescolando un po' di disco retro, un po' di trombette tex-mex, un po' di bassi slappati, un po' di chitarrine funky. Senza fallire il bersaglio lungo mezzora di disco. Qualcuno ci riesce ancora.

E mentre i vostri vecchi amici (compagni) postano gli Inti Illimani su Facebook aggiungendo un "el pluebo unito imassero avvencido", voi gioite con Pedropiedra in cuffia, perché sapete che state ascoltando il nuovo Cile.

Vi farà saltare.

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