Bennet Omalu (Will Smith) è un neuropatologo nigeriano che lavora come coroner a Pittsburgh. E’ un uomo molto distante dalgli usi e costumi americani, e che non ragiona secondo gli schemi. Ad esempio parla con i cadaveri prima di ogni autopsia, suscitando l’ilarità dei suoi colleghi.
Un giorno effettua l’autopsia di Iron Mike, un giocatore di football americano considerato una leggenda, fisicamente sano e di circa 50 anni. I suoi ultimi anni li ha passati in disgrazia e vivendo in un'auto. Omalu capisce subito che le cause possono risiedere solo nel cervello e decide di approfondire le analisi pagandole di tasca sua. Scopre così che il cervello ha subito traumi gravissimi negli innumerevoli scontri di gioco.
Ma questo è solo l’inizio di una lunga lista di ex giocatori che muoiono per la stessa causa che, manco a dirlo, viene negata con forza dalla NFL (National Football League n.d.r.), al punto tale da fare in modo che lo stesso Omalu venga screditato in ogni sede possibile.
L’unico a dargli una mano è il Dottor Julian Bailes (Alec Baldwin), ex medico della squadra di football di Iron Mike, nonché suo amico. che farà da insider... ma non voglio spoilerare il finale.
Il film è tutto incentrato sul conflitto interiore di Omalu, il quale si chiede come sia possibile che l’interesse economico che ruota intorno allo sport più amato d’America prevalga sulla scienza e sulle vite degli uomini coinvolti.
Smith è abbastanza credibile e ben calato nel personaggio, ma la sceneggiatura a mio parere è debole e manca di ritmo e mordente.
Frase chiave: “La NFL possiede un giorno della settimana, lo stesso giorno che prima era della Chiesa. Sono molto potenti”
Carico i commenti... con calma