Ehi, Teddy Boy degli '80, dove sei finito?
E dove sono finite le tue Brothel Creeper leopardate? Sei passato anche tu alle NeroGiardini? Il fuoco che giuravi fosse eterno? Perso anch'esso lungo la ruvidezza della filigrana negli scomparti del portafogli? Tu che giravi con il pettine nel taschino interno del blazer e la Linetti sempre a portata di mano, hai dimenticato l'odore della cantina?
Vabbè che oggi il pettine servirebbe a ben poco ma le orecchie, quelle ancora ci sono e funzionano, eppure le adoperi solo per captare tuo figlio che gira le chiavi nella serratura alle tre e mezza di notte.

Non parlare, so come ti senti.

È passato un bel po' di tempo, speso tra futili cazzate e l'ossessiva alimentazione del tuo ego che alla fine è imploso. Hai ottenuto ciò che volevi insomma. Una sedia in ufficio che riproduce l'effigie del tuo culo come la nota sindone, un conto che ti rende orgogliosamente fiero e al contempo ignorante delle ragioni per cui devi ossessivamente alimentarlo ogni giorno, e un figlio, si, quello che hai idealizzato una notte d'estate degli '80 , fantasticando sui suoi tratti, il colore dei capelli o degli occhi mentre scorreva frenetica "Summer Girl" dei Pikes In Panic, quel figlio che oggi turba l'equilibrio della tua casa con le canzoni di Sfera Ebbasta.

TIÈ! Te la sei cercata!

Hai vissuto e ti sei incendiato con il psychobilly e il rockabilly, bevuto ettolitri di alcol, il tutto in piena discrezione mentre oggi fanno canzoni col nome dei cocktail. Ricordati che eri quello che accendeva fiammiferi sulla zip del chiodo mentre ora senza l'accensione elettrica ai fornelli non sapresti fare
nemmeno un caffè.

Come ti sei ridotto? Sei proprio sicuro che non è così male?

Vabbè, facciamo una cosa: tira fuori Keep It Cool And Dry e poggialo con calma sul piatto. Togli la suoneria al telefono. Anzi, avvicinati alla finestra e lascialo scivolare oltre. Abbassa il braccetto e porgi l'orecchio.

È garage rock e brucia velocemente, meno di tre minuti a pezzo, quindi ti consiglio di trattenere la pisciata altrimenti ne salti una e sarebbe un peccato. Una volta queste cose le conoscevi bene ma il tempo ha messo polvere nella tua memoria e incontinenza nella tua vescica. Ma oggi è (dopo 20, 30 anni?) il momento di riscoprire te stesso, il tuo fantastico mondo dimenticato e quell'lp che non girava più da una vita.

Eh si, conosco questa sensazione, i ricordi lentamente riaffiorano.

Ecco, bravo, ora rimembri quando per fare il figo con la tipa le hai detto: "Guarda che tante cose carucce sono nate qui da noi, lontano dal caschetto di Koizumi" Ti sembrava una grande affermazione. Oggi invece suona come una gran cazzata, però sai che c'è? Ti fa sorridere e non lo facevi da tempo. E ti vien voglia quasi di ballare su "Sunday Love", un sussulto latente che ha sempre albergato nel tuo corpo ed ora, improvvisamente, pare non poter attendere un solo altro minuto. Le avevi dimenticate queste dodici molotov che per tanto tempo hanno incendiato la tua passione. Come hai potuto?

I Pikes In Panic hanno vissuto l'arco di una sola, grande, emozionante stagione che hai creduto non finisse mai. Poi le cene coi suoceri, le lezioni di salsa e merenghe e la bilancia che ha preso il controllo sulla tua vita, ti hanno inghiottito per sempre. Ma questa volta tieni il disco a vista, vallo a spolverare di tanto in tanto. Fallo per te e chissà, anche per tuo figlio, che forse un giorno ti ringrazierà d'aver scoperto che dopo Sfera Ebbasta finalmente inizia la musica.

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