1966-1986: i Pooh compiono 20 anni di attività e lo fanno cambiando le carte in tavola. A cominciare dal vinile, inizialmente stampato bianco e non nero per combattere la duplicazione abusiva, e soprattutto con un nuovo arrangiatore, Fio Zanotti, che darà spazio anche ai fiati (soprattutto in "Amore e dintorni"), caratterizzando diversamente il lavoro del Quartetto. Si ritorna a registrare in Italia, dopo la trilogia "tropico-aloha-asia". Il risultato si alza di poco, con brani come "Giorni infiniti" che è entrato prepotentemente nel repertorio della band; il romanticismo di "L'altra parte del cielo", sempre con Roby Facchinetti protagonista; "C'est difficile mais c'est la vie", struggente e riuscita con Roby ancora in grande spolvero. Tra gli altri episodi si possono individuare l'immancabile canzone celebrativa "Venti", cantato da Roby e Dodi, il divertissment di "I bambini ci guardano" ma anche storia tragica di "Terry B.", andando a comporre un album eterogeneo. Chiude "Goodbye", canzone fatta apposta per chiudere anche i concerti e che darà il titolo al secondo live della loro carriera l'anno successivo.
Un album di poco superiore al precedente "Asia non Asia" e di poco superiore al successivo "Il colore dei pensieri". Un 3 non totale.
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