Inaspettato. Da un gruppo come i Pooh, totalmente inaspettato...che abbandona le tematiche legate alle storie d'amore giovanili di moda in quel tempo per parlare di omosessualità con un brano quasi cantautorale come "Pierre", di prostituzione con la sottovalutata "Tra la Stazione e le Stelle" e di zingari con "Gitano" e dei detenuti con "Il primo giorno di libertà", vere e proprie poesie che denotano un grande coraggio da parte di Valerio Negrini, arrangiate magistralmente dalla chitarra di Dodi Battaglia e da un rinnovato Facchinetti. In realtà trovano spazio in questo album anche alcuni testi di Stefano D'Orazio come "Fare, sfare, dire indovinare" dove il batterista interpreta anche una strofa solista. Difetti? Forse la "mancanza" di Red (che più che altro canta nei cori e soventemente rinuncia al basso elettrico per la chitarra ritmica) e la presenza di una piccola Katy degli anni Settanta come "Linda", canzone che fa dell'orecchiabilità, più che della qualità del testo e degli arrangiamenti, il suo fiore all'occhiello. Non a caso compose un apprezzato 45, comprato soprattutto dai giovani del tempo.
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