Devo doverosamente fare una premessa: ho adorato Steven Wilson e i Porcupine Tree più o meno fino al 1997, anno di pubblicazione del live Coma Divine. Il personaggio col tempo mi è però diventato antipatico con il suo atteggiamento altezzoso tanto che qualcuno ironicamente lo chiama “il genio”. L’ho appurato anche vedendolo dal vivo a Pistoia nel luglio 2013 con i Van Der Graaf Generator. Wilson, come da lui dichiarato, è sempre stato un fan di Pink Floyd (copiati all’inizio quasi fino al plagio) e Van Der Graaf Generator. Poteva essere l’occasione per suonare insieme sul palco con i Van Der Graaf e invece ha mantenuto un atteggiamento snob e non se ne è fatto nulla, un vero peccato. Tuttavia i primi Porcupine sono stati grandi e credo che abbiano scritto delle canzoni che forse gli stessi Pink Floyd avrebbero voluto scrivere come “Radioactive Toy”. Il suo stile chitarristico “gilmouriano” degli inizi era strepitoso, simile ma più dolce rispetto a quello del chitarrista dei Pink Floyd. Poi Wilson ha incominciato a essere meno creativo e ad avvicinare il proprio stile verso un stile chitarristico più duro e vicino al prog-metal come nel deludente (almeno per me) Fear Of The Blank Planet. Oggi è diventato un personaggio ingombrante che continua a pubblicare dischi talvolta appena dignitosi e, in alcuni casi, come l’ultimo The Future Bites, imbarazzanti e indifendibili. Tra l’altro ha praticamente remixato tutti i dischi dei gruppi prog più importanti a partire dai King Crimson. E lui stesso ammette che alcuni dei box da lui remixati non li comprebbe mai in quanto contengono materiale sostanzialmente edito o superfluo. Detto questo il disco in questione, un’estensione di Coma Divine (concerto tenuto al Frontiera di Roma in 3 serate), vale la pena di essere recuperato. Il materiale presente su Coma Divine proveniva dalla terza serata tenuta a Roma. Quello pubblicato solo in formato digitale nel 2020, intitolato Coma Code, è stato preso invece dalla seconda serata. La differenza fra le 2 registrazioni è che quelle di Coma Divine sono state sovraincise mentre queste suonano esattamente come sono state eseguite. Troviamo la citata e monumentale “Radioactive Toy” oltre a una versione incompleta di “Dislocated Day”. Il pezzo forte è forse la versione di “Dark Matter” introdotta da “Cryogenics”, una traccia inedita del loro repertorio. Possiamo poi ascoltare la ballata (qui in versione acustica) “Nine Cats” proveniente da On The Sunday Of Life. La chiusura è affidata alla lunga “Voyage 34 Phase II (Rome)”, un vero e proprio trip psichedelico. Consigliato agli amanti dei primi Porcospini. Comunque questo rimane un buon live. Disponibile su Bandcamp: https://porcupinetreeofficial.bandcamp.com/album/coma-coda-rome-1997.
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