"A record of treachery and virtue".

Con qualche giorno di ritardo sulla data di uscita, il 29 Settembre, eccomi qui a parlarvi (chissà quale e quanta gioia da parte vostra) del nuovo disco dei Primus; la colpa è da ricercarsi nel corriere espresso del mio pusher musicale di Domodossola che solo questa mattina ha potuto consegnare il bel pacchetto contenente il non(n)o disco del power trio californiano.

Lavoro già recensito con un mese di anticipo da tue tipi poco raccomandabili, tali Almotasim e DeMarga, del sito (che onestamente mi stanno un po' sui maroni...no dai scherzo!!!).

Non è casuale la scelta del cugggino Les di far uscire il disco proprio il 29 del mese scorso: è la data del suo compleanno!! Auguroni allora carissimo; e sono 54 portati non così bene come vorresti far credere. Ma l'età è un optional perchè lo sai bene che questo "The Desaturating Seven" sarà per il sottoscritto l'indiscusso disco dell'anno.

Les sono riuscito a trovare, per la prima volta da quando ci conosciamo, un difetto all'album!!: la sua durata. Poco meno di 35 minuti; caspita potevate sforzarvi una decina di minuti in più tu e quegli altri due elementi, ovvero Larry e Tim. Certo non sarà stato facile concentrarsi a lungo nel tuo Rancho Relaxo, tra abbuffate e libagioni, risate, giochi, scherzi dei tuoi figli, cazzi e mazzi vari. E poi leggo nei credits che ha presenziato anche Justin Chancellor, bassista dei Tool; a questo proposito ti chiedo di chiedere (che orribile giro di parole) a Justin se ha notizie precise (!!!) sul rimandatissimo nuovo lavoro della sua band madre.

Ma quanto sono figherrime la copertina ed il booklet interno!! Sgargianti e coloratissimi disegni che avranno fatto la sicura gioia della tua prole.

Disco che mi sento di avvicinare al vostro precedente lavoro del 2014; medesimo andamento sobrio e controllato dei brani. Stesso groove oscuro, denso dove è sempre il tuo basso a giganteggiare; ma direi che non mancano i puntuali ricami della stratificata chitarra del fidato Larry. E la precisione di Tim alla batteria mi dimostra per l'ennesima volta la vostra coesione, la vostra reciproca fiducia nel produrre e suonare cosa e come volete, senza il minimo problema visto che l'etichetta discografica "ATO Records" si fida in totale maniera del vostro operato.

Sai che più volte la tua voce mi ha ricordato quella di quel diavolo di Tom Waits: stessa profondita, medesima improvvisazione grottesca ed incarognita.

Sette brani che dal primo ascolto mi sono entrati nel profondo e li ci rimarranno insieme a tutto quello che avete prodotto negli scorsi decenni.

Un disco lunatico, sghembo, introverso; a suo modo affascinante ed anche pericoloso perchè crea dipendenza. (sono già in astinenza e mi tocca riascoltare tutto nell'immediatezza...AZZ).

Qualcuno qui in Italia l'ha definito il vostro album più di maniera, quello meno riuscito; preferisco non proferir commenti Les. Anche tu sarai del mio stesso parere; brutta bestia la gelosia.

Spero di rivederti presto qui da noi (terrò lontano dal palco i saccenti critici di cui sopra); magari sarà la volta buona che mi presenterai i tuoi eredi.

Un caro saluto, tuo affezzzionato ....nzo.

Diabolos Rising 666 - Ad Maiora.

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