Sulla scia dell'ottima e recente recensione del loro album d'esordio, vale senz'altro la pena di ricordare anche la prosecuzione del progetto "Propaganda" la cui lunga gestazione non può celare i dissidi economici sorti quasi subito dopo l'uscita di "A Secret Wish" e la separazione non si sa quanto consensuale di Claudia Brucken dal resto del gruppo in cerca di migliori ingaggi rispetto a quelli promessi dalla premiata ditta ZTT, coproprietà del marito della Brucken.

Ma si la ricerca del "tesoro" non sempre ha successo ed infatti Propaganda 1 di fatto si scioglie, col rimpianto dei molti che avevano gridato al fenomeno all'uscita di "A Secret Wish" e che vengono molto parzialmente consolati con la pubblicazione nello stesso '85 di "Wishful Thinking" un discreto remix del capolavoro originale. Del gruppo si perde traccia fino al 1990, quando il membro superstite MIchael Mertens raccatta i due ex membri Dorper e la cantante Susanne Freytag oltre ai nuovi acquisti Forbes e McGee al basso e alla batteria prelevati dai Simple Minds, mentre sposta se stesso dalle percussioni alle tastiere. Completa poi l'organico con la cantante Betsi Miller che non fa poi tanto rimpiangere l'algida Brucken e specialmente garantisce al gruppo un ricco contratto con la Virgin, allora al top.

I critici obietteranno subito che sifatta formazione mica poteva reggere il confronto con la precedente infarcita com'era di collaborazioni eccellenti: Steve Howe per tutte ed allora Mertens che non si voleva far mancare niente, decide di fare il colpaccio ed assoldare, non si sa con quale cachè il buon David Gilmour oltre ad un certo Mel Collins (King Crimson, e lo scrivo solo per i più giovani del sito!) ed infine il tastierista Howard Johnes (mah, forse non si fidava troppo del suo nuovo ruolo.........) e così tutti contenti e pronti ad ascoltare, senza remora alcuna, questo lavoro.

Che onestamente non sfigura affatto rispetto al suo predecessore, tutt'altro! Senza poterne però raggiungere la carica innovativa: venendo dopo di esso e specialmente a distanza di ben 5 anni, che nel mondo musicale è un periodo decisamente lungo, in grado di far decadere anche le tendenze più radicate, ma specialmente far perdere "memoria" ad un pubblico non troppo consolidato com'era senz'altro quello di Propaganda.

Ciò nonostante "1234" ebbe un buon successo di pubblico ed in particolare i due singoli: "Only One Word" dove interviene Gilmour, ma senza il rilievo che ci si poteva aspettare ed "Heaven Give Me Words" che lo superò addirittura come risultato, stante la migliore orecchiabilità. Ciò nonostante non sono questi i brani che mi sembrano più interessanti per cui vi rimando a: "Ministry of Fear" e "La Carne, la Morte e il Diavolo" che si riallacciano fedelmente allo stile di "A Secret Wish" con un bell'intercalare cadenzato il primo, che cita in qualche passaggio Alan Parson dei tempi migliori ed un richiamo alla letteratura romantica anteguerra il secondo che cita il saggio del nostro Mario Praz.

Complessivamente l'album è d'alto livello e qualitativamente omogeneo, con una piccola caduta pop in "Wound in My Heart"; copertina degna del massimo punteggio, vista la citazione di Boccioni, o almeno così a me pare, e del suo capolavoro "Forme Uniche della Continuità nello Spazio" (particolare centrale). In conclusione "1234" non deluderà chi ha apprezzato il suo predecessore. Prodotto solo in versione digitale con registrazione quasi impeccabile, solo un po' bassina come volume, elemento che imporrà inevitabilmente un piccolo stress al vostro finale, ammesso e non concesso vi vogliate godere le numerose sfumature musicali presenti.

Carico i commenti...  con calma