Primo live di questa claustrofobica band. Il progetto più azzeccato che Rotten poteva creare dopo i Sex.

Beh, una grande ammirazione va soprattutto a Wobble e Leven, la base del sound e dell'idea stilistica. "First Issue" è stato un grande passo in avanti per lo scarno punk che vi era fino a quel momento, anche se con "Metal Box" si arriva al miracolo. Basso dub profondo come pochi, linee sbilinche di chitarra e parti di batteria precise più di una drum machine.

Anche la voce di Lydon non si limita a urlare soltanto e a fare il ribelle, manco se fosse un hippy nel '67..Inizia a crescere e a individuare un timbro oscuro, alienante, che segnerà un'intera decade di produzioni, tanto che sarà chiamato anche dai Leftfield in "Open Up".

L'album risale al 1980, un anno prima dell'altro favoloso "Flowers Of Romance". Incendiano Parigi con classe e professionalità, come se suonassero già da vent'anni.

I brani sono riprodotti fedelmente agli originali, anche se possiedono il classico fascino del live. Ripropongono tutti i pezzi da novanta dei primi due lavori, pur scartando "Memories", "Albatross", "Death Disco" e "Public Image".

Si parte con la triviale "Theme", famoso incipit di "First Issue", dove ci si appresta a pestare piatti, rullanti e corde. Si ha un oscuro stato di trance grazie alla chitarra paralizzata nei feedback e al lamento angosciante di Lydon. Una prova che si assesta su alti livelli sin da subito, badando più alla dimensione noise che al muro di suono cacofonico dell'originale.

Non hanno paura di farsi staccare la corrente. Il secondo brano è "Chant". Anche qui, più scarnificata rispetto alla versione studio, e con Lydon che si dispera in questo tunnel di malsanità gratuita, ci riesce a intrigare immediatamente. "Careering" e "Bad Bady" sostengono il live con ottime esecuzioni. Lydon non sembra aver cali di voce, il resto della band si diverte cinicamente a stuprare il suono e il pubblico francese è molto di più che ipnotizzato e shockato.

Consapevoli della grandezza che stavano raggiungendo passo dopo passo concludono l'opera con la dolce ironia di "Poptones". Un album non da sottovalutare. Non pensate alla probabile bassa qualità dell'audio o ad un'acerba prestazione live di Lydon &J Co. Qui tutto è perfetto.

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