Rag’n’bone man, un nome d’arte alquanto insolito ma che ricorda la strada e gli affetti di Rory Graham, il 34enne Inglese, voce di “Human”, il singolo che ha dato il titolo anche al suo album di debutto.

Rory è l’immagine perfetta del cosiddetto Gigante Buono, con il corpo cosparso di tatuaggi fin sulle dita delle mani, dove ha tatuato “SOUL” e “FUNK.

Rory è cresciuto a pane di blues e hip hop: il primo appartenente alla cultura degli anni ‘60/’70, il secondo figlio della cultura dei nostri giorni. Due generi apparentemente molto distanti tra loro, ma che convivono alla perfezione nel sound creato dal giovane Rag’n’bone man, dove la voce trova le sue radici nelle grandi voci del blues (quali B.B. King e Muddy Waters, di grande ispirazione per il giovane inglese) e la musica nel sound moderno dell’hip hop, pur mantenendo la componente Soul.

“Human” è stato prodotto dalla Columbia Records, ed è salito in vetta alle classifiche nel giro di poco tempo.

La Titletrack è la traccia che da il titolo all’album e anche il primo singolo estratto da esso. “Human” incalza fin dall’inizio con un giro di basso che ti entra nel sangue e la voce di Rory che ti accompagna in un crescendo fino a esplodere in un ritornello dalle sonorità gospel per certi versi.

Il disco prosegue con “Innocent Man”, un connubio pop/soul di passaggio che ci porta al secondo pezzo del disco, “Skin”, un pezzo dal ritornello con un coro gospel e una melodia che lo rende molto radiofonico e di grande impatto emotivo.

Entriamo nel momento forse più cupo del disco, “Bitter End” un pezzo dalle atmosfere più dark ma nel quale Rag’n’bone Man da una notevole prova vocale. Cambiamo mood e nel pezzo successivo entriamo in aurea positiva e ritmata che strizza l’occhio alle moderne produzioni R&B (“Be The Man”), per poi arrivare ad una delle migliori interpretazioni vocali del disco quale “Love You Any Less”. Un pezzo cantato con l’anima e che emoziona fin dalle prime note, una base essenziale senza nemmeno un accenno di batteria, accompagna la voce del nostro Graham, risaltandone le sue doti e la sua versatilità.

Le due canzoni successive , “Ego” e “Grace”, ci fanno tornare in un’atmosfera più che positiva. “Grace” in particolare, con un incalzante riff di pianoforte nel ritornello riesce a trasmettere un senso di positività tale da far dimenticare per pochi minuti le cose negative che ci sono successe durante la giornata.

Nell’ultima parte del disco si possono sentire le influenze più hip hop, o meglio, urban del nostro artista.

In “Ego” si mescolano alla perfezione jazz e hip hop, tanto da riuscire ad incastrare alla perfezione una parte rap nella seconda parte del pezzo.

“Arrow” invece parte un po’ in sordina, con l’intro registrata in stereo, per poi catturare l’ascoltatore nel ritornello, forse un po’ scarno, ma comunque accattivante.

Possiamo dire che l’album conclude in tranquillità; “As You Are”, con una ritmica hip hop accompagnata dal fantastico suono di un piano elettrico e un ritornello che vuole quasi rassicurare, per concludere un viaggio nel mondo di Rory in maniere positiva. Nell’ultimo pezzo, il giovane inglese ha voluto rischiare, e questo gli fa piu che onore: infatti il brano che conclude l’album è un pezzo a cappella (“Die Easy”), nel quale Rory ci da un ulteriore conferma delle sue prove canore.

“Human” è un disco da ascoltare tutto d’un fiato, nel quale Rag’n’Bone Man ci accompagna a scoprire il suo mondo fatto di soul, hip hop, jazz, ed emozioni.. ma soprattutto un disco disco cantato con l’anima (“SOUL”) con un groove che ti rapisce dalla prima all’ultima canzone (come il “FUNK”)

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