Evidente come film simili le critiche se la attirino addosso, in maniera inevitabile e naturale. D'altronde, un critico può forse apprezzare questo lavoro? Ma dei critici chissenesbatte.

Tanti normali appassionati pure storcono il naso, volendo analizzare questo o quell'aspetto. Non c'è dubbio che Zombie sia uno che va per conto suo, ed a sua volta se ne sbatte di piacere o meno. per un regista Horror non potrebbe esserci dote migliore.

Per quanto controverso, Zombie è sicuramente, infatti, il regista Horror più atteso e chiaccherato dell'ultimo decennio. in un genere spesso stantio e prigioniero dei propri stilemi e cliché, un personaggio come l'ex leader dei White Zombie è stato un dono, una boccata d'aria fresca fin dai tempi di quel La Casa dei 1000 Corpi che, seppur saccheggiasse/omaggiasse a mani basse gli anni '70, Hooper in testa, rinnovava splendidamente il genere, nell'epoca del postmodernismo, all'insegna del divertimento e dell'amore più puro verso i classici.

Dopo diversi altri film, tra alti e bassi, il gusto di Zombie per l'anarchia ed il massacro torna più estremo che mai per questo ultimo 31, progetto finanziato con crowfounding online e viene tre anni dopo Lords of Salem.

In breve, 31 è tutto quel che, personalmente, potevo volere da Zombie in questo momento. Lo stesso Rob l'ha paragonato a Devil's Reject, ed infatti, se il precedente si mostrava più opera visionaria (in parte effettivamente suggestiva, in parte però poco riuscita ed irritante) e per certi versi criptica, qui il Nostro ritorna alle sue vecchie e più grandi passioni: Halloween, i clown, gli anni '70, la strada, il southern gothic, la caccia, il gioco al massacro.

Non gli importa più molto delle ambizioni del precedente, lascia da parte le citazioni "alte" (lì dove abbondavano addirittura i richiami a Kubrick, Polanski, l'Argento dei tempi belli...), ed in 100 minuti, tra molteplici più o meno divertenti cazzate, non lascia respiro allo spettatore ed il sangue scorre a litri.

Un Horror di pancia, carne e sangue. sopra le righe e barocco, che già è stato più stroncato che apprezzato, come dicevo in apertura. Eppure con un fascino visivo che non posso personalmente non sentire.

Quindi c'è poco di cui dilungarsi, molti ci vedono un passo indietro, ma è lo Zombie che mi piace vedere.

Sempre un piacere, poi, ritrovare Malcolm McDowell. Peccato solo che il leggendario culo di Sheri Moon venga meno esplicitamente omaggiato che in passato.

Per il resto, buon Halloween.

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