Immersa in flussi e reflussi a-storici, la dilatata armonia delle sfere respira d’una vita sua propria.
Questo disco riesce meglio d’ogni altro ad imitarne i moti sempiterni e lo slabbrarsi, altero e vano, delle proporzioni celesti.
E lo fa masticando la terra, osservando da vicino il crescere e decrescere delle felci, l’inspessirsi del muschio, la vacuità della formica e il lavorio della crisalide.
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