L'idea che si ha del Rory Gallagher chitarrista/cantautore/polistrumentista è quella di un allenatore che, pur cambiando talvolta moduli o schemi di gioco, rimane sempre fedele alla propria idea di calcio e cerca di applicarla a ogni tipo di contesto, anche a costo di risultare un poco anacronistico rispetto ai tempi che corrono.

Ebbene, dopo Calling Card del 1976, il buon Rory torna alla formula del "power trio" con il fido Gerry McAvoy al basso e il rutilante Ted McKenna alla batteria e con tale rinnovata band incide in studio due ottimi album di matrice Hard Rock come Photo Finish nel 1978 e un anno dopo l'altrettanto buonissimo Top Priority e, soprattutto, un album Live, il terzo e ultimo della serie, considerato anch'esso fondamentale per la storia del Rock/Blues mondiale (al punto da esser considerato dalla rivista "Rock Hard" uno tra i 500 album Rock e Metal di tutti i tempi), quale Stage Struck, registrato tra il novembre 1979 e il febbraio 1980 ed ufficialmente pubblicato il 2 novembre dello stesso anno.

Rispetto alle precedenti produzioni Live, su tutte il favoloso "Irish Tour '74" (presente anche in CD doppio rimasterizzato nel 2018), abbiamo qui da un alto una minor sperimentazione sonora, ma dall'altro una chitarra Hard Rock imbevuta di Blues da parte del genio di Ballyshannon che assurge decisamente a ruolo di protagonista assoluto.

Il platter (poi "rimpolpato" nella riedizione del 2018 da ben 3 "Bonus Track", per modo di dire, come vedremo in seguito) inizia con la bruciante "Shin Kicker" nella quale le sei corde di Rory sono già "on fire", come si dice, seguita immediatamente a ruota da "Wayward Child" veloce ma intensa nel suo andamento.

Un momento di relativa calma la si ha con il Rock/Blues di "Brute Force And Ignorance", ma prontamente interrotta da un'altra potente scarica Hard Rock rappresentata da quella "Moonchild" tratta dall'album "Calling Card" che regala in questa versione Live assoli al fulmicotone.

Questa avvincente cavalcata Hard Rock prosegue con la scatenata "Follow Me" scandita dal potente riff iniziale e che sfocia in un altro paio di assoli mozzafiato da parte della Stratocaster Sunburst di Rory. Pezzo altrettanto riuscito è "Bought And Sold" tratto dall'album "Against The Grain" del 1975 con un altro irresistibile incedere Rock/Blues.

"The Last Of The Independence" rispetto alla versione in studio contenuta in "Photo Finish" è, invece, un concentrato di velocità e potenza con un altro paio di assoli di altissimo livello, mentre il finale è tutto per il sontuoso e trascinante Hard Rock di "Shadow Play" che chiude alla grande un altro album Live a dir poco imprescindibile e che ogni fan del chitarrista irlandese dovrebbe possedere assolutamente nella propria collezione.

Ultima nota è riservata alle 3 "Bonus Track" menzionate prima: la prima è l'Hard Rock classico ma ben fatto di "Hellcat", la seconda è una bellissima versione di "Bad Penny" e la terza è, infine, "Keychain" che condensa in circa 5 minuti e mezzo un Hard Blues allo stato puro con qualche cenno addirittura di Heavy Metal specialmente nel secondo assolo del pezzo stesso.

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