Esordio in pompa magna per l'allora ancora sottovalutato duo norvegese (originario dell'artica Tromso) composto dai tastieristi Svein Berge e Torbjorn Brundtland. Sin dall'inizio, il loro sound, che spazia tra un sofisticato downtempo e un rilassante ambient, si presenta raffinato e completo. Il primo brano, So Easy, è un ottimamente riuscito sample dal groove ipnotico (forse il più significativo dell'album), ben in linea con il successivo brano Eple, ancor più elaborato e trascinante del precedente, del quale riprende il suggestivo incedere magnetico. Si passa poi a Sparks, melodico e orecchiabile esempio di avvicinamento al trip hop, seguito dalla calma e rilassante In Space di chiara derivazione ambient, per approdare a Poor Leno, esperimento dance con una eco proveniente dalla disco music anni '80. A Higer Place e Royksopp's Night Out si caricano da una parte di tinte ambientali, nordiche, che fanno l'occhiolino al concittadino Biosphere, dall'altra di una dirompente forza tutta dance. Remind Me è probabilmente il maggior successo commerciale del gruppo sino a quel momento, ne esistono più versioni, tutte accomunate dalla voce calda di Erlend Oye. A concludere questo ben di Dio She's So e 40 Years Back/Come, il primo è un campionamento di Love in Space, il secondo è composto, in realtà, da due brani in uno, separati da un lungo intervallo di silenzio. L'album di esordio di una delle più lodevoli band di musica elettronica è un tripudio di suoni e sperimentazioni che nulla ha da invidiare ai capostipiti del genere. Non dimentichiamoci che i due portenti scandinavi fanno uso esclusivamente di strumentazioni analogiche, proprio perché solo in questo modo riescono a trarre non solo una maggiore soddisfazione, nel fare propria la manipolazione del suono, ma anche un'ulteriore versatilità, ingrediente fondamentale che dà linfa vitale ad un genere, come la musica elettronica, che ha più che mai necessità di innovarsi.

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