[Questa recensione approfondisce più temi oltre l'album recensito. Buona lettura.]

Al rapper di Olbia mancava ancora una cosa: un concertone live su disco! E nella fredda estate del 2014 ci ha accontentati tutti, presentando questo documentary, che è stato inoltre l'ultimo album di Salmo pubblicato dalla "tanta roba".

La particolarità di questo concerto tenutosi a Milano è stato l'uso quasi esclusivo degli strumenti sul palco, con l'aiuto dei vecchi componenti degli Skasico, la vecchia band trash-hardcore di Salmo, lasciando così la componente dubstep-elettronica in secondo piano, senza però toglierla via del tutto. L'unico brano inedito presente è il singolo "mussoleeni", ma ne parliamo dopo.

La scaletta comprende quasi tutti i brani più popolari del rapper: a farla da padrone in questo live, indubbiamente sono "Yoko Ono", l'apertura con "Russel Crowe", "redneck" e "Un dio personale", che suonate con gli strumenti rendono ancora più dell'originale. In particolare "Death USB" che non mi è mai piaciuta molto, qui mi ha gasato non poco, sopratutto perchè toglie quel fastidio dell'originale in studio di ascoltare più un singolo incazzoso di Skrillex che una vera e propria canzone sullo stile di Salmo.

Sulla qualità delle canzoni quindi, c'è poco da discutere, ma non è finita qui: l'album infatti viene venduto assieme un dvd della durata di circa 40 minuti, che racconta la lavorazione del concerto e, in particolare, il rapporto del rapper con tutte le persone con cui ha collaborato, alcune anche fuori dall'Italia. E' sempre un buon modo di conoscere la figura, non solo del personaggio, ma anche quella più umana, fuori dai palchi, e conoscere meglio il suo passato ancora troppo sconosciuto ai più.

Infine, parliamo un secondo del singolo Mussoleeni: il titolo e il video, sono provocatori proprio come voleva Salmo, tuttavia il duce ed il fascismo non c'entrano nulla con la canzone (come tanti hanno erroneamente pensato). Il tema principale che ho individuato nella canzone è quello dello straniamento dell'artista dalla scena hip-hop attuale, che tutti noi purtroppo conosciamo (e disprezziamo). Sarebbe più un editoriale ma poco importa, perchè vorrei dire un attimino la mia sul rap qui da noi, e pure sul rap in generale.

Semplicemente, io lo amo il rap. E difenderò sempre la sua arte ancora poco compresa dall'ascoltatore medio. Ovvio che se fatto male diventa un fenomeno da circo, ma i pochi artisti che sanno farlo da Dio, semplicemente gli rendono giustizia. E Mussoleeni parla proprio di questo: dell'essere diverso dal trash che ci propone la tv che instaura nelle menti di una persona qualsiasi che tutti sono MORENO. Non è così. E' complesso da capire, è un luogo comune e questo lo so e non lo nego, tuttavia non si dovrebbe sparlare senza conoscere le cose.

PARLIAMO UN SECONDO DI COSA E' SUCCESSO AL GENERE OGGIGIORNO

Molti pensano che il rap sia un genere minore. Francamente non ne ho mai capito il motivo, seppure negli anni 80, il genere era perlopiù festaiolo. Poi sono arrivati i Public Enemy, che hanno inserito nei loro testi dei chiari messaggi politici contrastanti, mentre nella West Coast gli N.W.A creavano il Grangsta Rap o West Coast Rap, una vera e propria analisi della vita nel ghetto, cui succederanno alcuni dei migliori rapper della storia, come 2pac e Notorius B.I.G.

Contemporaneamente all'apice della fama nei 90s, il genere cominciò ad essere popolare anche in italia, come Frankie HI-N-R-G e Neffa, che lo porteranno ai massimi livelli artistici durante tutto il decennio.

E dopo dembra andare tutto per il verso giusto... fino ai 2000, o giù di lì. Comincia ad uscire fuori gente di tutti i tipi, non sempre geni del rap: penso, ad esempio Vacca o Mondo Marcio, per citarne alcuni. Ed intanto i rapper simbolo dei 90s stavano tutti crollando: Joe Cassano era morto, Fabri Fibra cominciò una discussa carriera solistica, Neffa si convertirà al pop easy-listening, il Club Dogo dopo un bell'esordio finirà sempre peggio... AH SI', DIMENTICAVO: I RAPPER BIMBIMINKIA ;-)

Ossia gentaglia come Emis Killa o Moreno che una spintarella, non si può negare, l'hanno ricevuta. Per non parlare dei deliranti testi intrisi del nulla più assoluto: cioè, "COME VAMPIRI!" Cristo!

Per questo Salmo è sicuramente una sapanna sopra questa specie di Millennium Bug post-2000: basta ascoltare una sua canzone per capire che tipo sia. Non è il più hardcore in italia (Kaos one lo supera per certi versi) ma neppure quello più venduto, visti i precedenti: il suo mix di generi attrae molto i metallari, purtroppo anche i più piccini. Ma dire che fa musica di merda perchè il rap è merda a prescindere mi sembra una cosa molto azzardata da dire.

Fine della parentesi "storica". Voto all'album, 8\10, un live davvero ottimo che ti gasa molto e davvero particolare per un rapper (l'urilizzo egli strumenti stranamente è una cosa che quasi nessuno utilizza). Consigliato perlopiù ai fan, un buon extra da ascoltare con piacere.

Ciao e alla prossima.

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