In first analysi mi de-chiederei pourquoi-mai non concesero-Loro l’(infantilistico) asilo, why, dicesi, orsù, Peìché ? (Eppur è assodato qvé per un performante percorso apprenditoreo il solo iter Ele/Alimentare non sia completamente suffitziente (anzichénon).
Prescindendo dalle farnetiche cianc(i)e et badando al(l’ovo) sodo [indi in questo senso Vi inviterei self-masochisticamente a porre in essere l’unico possibile ragionevole atto-cliqqativo, ossia]:
(«DeRecensione precedente | Una DeRecensione a caso | DeRecensione successiva»)
Ora: nella alquanto improbabile eventualità ché alquno saltò l’aquleizzata trincea et sia generos/stoicamente permasto, hablerei vivisezionatamente [si farebbe per dicere] dello Sanctuaryzzato “negato asilo”: ultra-metalliquo/roboant-lavoro d’exordio, risalente oramai al più chè macilento seculorum scorso (MCMLXXXVII, per esser romanamente und crono-cifrescamente clari), concepito dallo fluent/lungocrìnito Seattlense quintetto in tungsteno-quaestionem.
Null’altro ché uno tra i lavori plùs audio-corpùlosamente meravigliatorei sia mai stato réqordato in ambito macignosamente sound-guerrafondaio; {de-}platter (ab/usata de-finizione {non solo}metal-vinilica risalente alle incartapecorite quindicinali pagine di H/M d’un buon ventinaio d’anni or sono) ché pur trasc(i)endendo und nasciturando et agitandosi sulla scorta di già edite fosco/metalliphere sonorità precedentemente esposte da altrui-entità [primissimi Metal Church e intermedi, titanici, Savatage], inspessisc(i)e et implementa corposamente, portandolo alle peligrose estreme consequenzie, il basaltico suono di qui sopra creando quello ché, ad auscultar ancor’oggi, si staglia di diritto tra i vàgiti plùs sqùòtenti sia mai-et-poi-giammai (non amo le esagerazioni, come è evidente) realizzato nel crine-agitato belligerante world delle pesante/mente percosse (che avranno compiuto-mai di male per meritare ciùò ?) cymbals/drummerie assortite, martoriat/chitarre und stentoree ugole strapazzate, dall’archeozoico a oggi.
Prodotto dal Megamortifero Dave Mustaine (una tra gli spàruti degn(i) operati per Qui andrebbe de-rammentato..), il corpulento debutto vive et eietta una sacrosanta e minuto/logica trequartidorina di belligerant/epica monstruosamente densissima robusta-materia: a partire dalla imprevedibile coveritzatzionem della vetero-lysergica “White Rabbit” di fine-sixties memoria, tramutata in autentico menhir-pentagrammatico dotato di sqardinante chitarristica-progressione oltreché di generale incedere spettacolosamente avvincente.
Warrel Dane muscolare et straziato vocalista d’eccezione, lancia i Suoi dirompenti strali quasi fosse un farnetico condamnato alle abbrustolenti fiamme, regalando una prova magistrale/mente irsuta et tsunamescamente coinvolgi/gente.
La formidabile “Battle Angels” eccezionale ouverture, chiarisce senza indugio/remore alquno quale sarà l’autentico sound-uragano del quale si diverrà (in)volontariamente et impietosamente (felicitanti e spossate)auricolar-vittime nel corso delle eight-tracks successive: cancerogen/dinamitarde chitarre (al vetriolo) para-thrasheggianti capaci di raffigurare con straordinaria efficacia e imprevedibile verosimiglianza inquietanti (eppur vivissimi) apocalittici scenari; oltreciò una corposissima/muragliosa quanto fluidissima sezione ritmica scardina definitivamente quel poco chè era rimasto (miracolosamente) in piedi dalla sound-colata laviqa precedentemente und farneticamente (sui generis) descritta.
Ogni brandello brilla, oserei dire acceca, di intensissima audio-lùx: citerei, esclusively a titolo esemplificativo, la poderosa et stoica “Die For My Sins” o la titanica “Soldiers Of Steel” (a dispetto di un titolo (in)degno dei “migliori” Man(o)war) vive e si alimenta tra chiaroscurali oscur/presagistiche raffigurazioni e scattanti quanto travolgenti accelerazioni nella sua (affatto tronfia come spessissimo accadde e succede tuttora) magniloquente, frastornante epicità squassaneuroni.
Elle Pì (in ultimo) absolutely da rìquperare, restaurare, indi, in sintetica sostanza, rivalutare, nonostante le quasi-dos (trapassate) deqadi dalla pubblicatzionem, surtout considerata la irrefutabile et irripetuta verticistica muziqo-qualitade ivi condensata, che giammai (nel secondo e pre-scioglimento "SpecchioOscurato"-trabajo) verrà in seguito ribadita, oltreché in quanto espresso dalla solida et ben nota contemporanea creatura guidata dal voqaliqamente (cima)tempestoso Messer Nevermore.
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