Nel 2017 erano stati i Dead Cross ad aggiudicarsi il mio personale premio per il lavoro più intransigente e brutale in campo estremo.

Quest'anno la mia scelta sarà indirizzata dalle parti dei Septic Tank e del loro debutto sulla lunga distanza Rotting Civilization.

Band nata già nel 1994 come side project dei Cathedral; posta poi sottoterra a macerare fino al 2013 quando vengono riesumati dall'oltretomba ed esordiscono con un Ep di sette minuti.

Ma il passo decisivo avviene alla fine dello scorso anno: decidono di chiudersi in uno studio di registrazione e ne escono con questi dannati e dannosi 40 minuti divisi in 18 fucilate assassine che guardano al passato, ispirandosi ad una miriade di band che hanno fatto storia. Ma aspettiamo un attimo e parliamo di chi ha creato questa creatura selvaggia, rozza, bastarda.

E' Lee Dorrian che ritorna alle sue primitive origini; mette per una volta da parte il Doom Metal che ha riportato in auge prima con i Cathedral e, al termine della venticinquennale carriera della gelida Cattedrale, con gli ancora più macilenti e mefistofelici i With The Dead. Un ritorno ai suoni Crust-Punk-Hardcore dei primi Napalm Death.

Lo seguono, in questa folle dimostrazione di violenza, Garry "Gaz" Jennings e Scott Carlson.

Ma torniamo ai riferimenti per dare consistenza a quanto messo in piedi da questa ciurma di diseredati, di galeotti, di avanzi di galera. Discharge, Motorhead, Terrorizer, GBH, Celtic Frost vengono posti in un frullatore; tra sangue ed interiora ne viene fuori un suono cieco, stracarico di nerissima ferocia. Con dei testi che vomitano odio contro la società odierna.

"Social Media Whore", "Fucked", "Digging Your Own Grave", "Lost Humanity", "Living Death" gli squallidi titoli posti ad alcune di queste sassate che non danno tregua. Un bombardamento ossessivo, intransigente, assillante.

Senza respiro...

...Non mi serve altro.

Diabolos Rising 666.

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