'Mountain Rituals' è il primo LP in studio (al momento è stato pubblicato solo come audiocassetta, oltre che in formato digitale ovviamente) di una delle nuove proposte della Sky Lantern Records. Mi riferisco a questo trio proveniente da Newcastle Upon Tyne in Inghilterra denominato Snakes Don't Belong in Alaska e formato da Chris Watson, Aaron Bertram e Alex Johnston nel maggio 2014.
Registato presso i Little Building Rehearsal Studio nella città di Newcastle Upon Tyne, il disco arriva dopo una serie di pubblicazioni di EP a partire del 2015 e che hanno contribuito assieme alle performance al vivo a far girare il nome de gli Snakes Don't Belong in Alaska nel circuito della musica psichedelica Made in UK.
Pronti a fare il grande salto oltre confine, con questo disco, definito letteralmente come un 'tomo monumentale', il trio propone in due lunghe tracce dalla durata di venti minuti ciascuno, quello che possiamo considerare tutto il loro campionario. Devoti di quella scuola musicale che va dagli Ash Ra Tempel agli Acid Mothers Temple dell'oramai leggendario Kawabata Makoto, gli Snakes Don't Belong in Alaska mostrano così entrambe le proprie facce. La prima traccia, 'Mountain Void', è effettivamente una lunga sessione di musica psichedelica acida sostenuta dal potente suono del basso e dove è centrale il ruolo della chitarra elettrica che imperversa diffondendo schegge di suono che si conficcano nel cervello fino a distruggere la mente. La seconda parte invece ('Mountain Mirror') è una specie di costruzione kraut-rock dronica e meditativa e ossessiva allo stesso tempo e dai toni più solenni e che lasciano pensare effettivamente a quelli che possono essere antichi rituali compiuti in località remote e da prosecutori di religioni che risalgono alle origini della storia dell'uomo.
Fossi in voi, se devoto a determinate sonorità neo-psichedeliche e a suggestioni droniche, non ci penserei su due volte e mi lascerei immediatamente travolgere dalla potenza e le atmosfere di questo album e di questa band che al suo debutto ha subito fatto centro e si propone presto di scavalcare i confini di Albione e invadere l'Europa continentale.
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