L’agenda spaziale era intarsio di appunti indecifrabili, paragrafi alieni e rimandi a progetti interplanetari, ovviamente in via di definizione/estinzione e persi nelle tasche di qualche mercante di stelle. Ma dalle nostre parti invece quegli ascensori al 13esimo piano erano stabilmente ancora tutti guasti tanto per cambiare, anche loro probabilmente ambivano a tuffarsi tra le stelle e non volevano pertanto far capolino sulla superficie. Ed allora non restava per chi si era illuso di avere ancora una volta trafugato quelle chiavi del paradiso, lentamente a piè calarsi dalle ziqqurat e scendere da quegli scalini, scendere avvolti nella foschia di quei gironi, fino alle pendici di quel luogo snobbato, dove la gioconda danza del commercio e della morte procedeva silente in un’atmosfera grave e terrosa come quella di una catacomba infuocata.
Bunker con jacuzzi per isolarci dall’atomica, scantinati con moquette aromatizzata alla fragola per isolarci dall’umanità.
Da quel balzo nel vuoto dai piani alti si ruzzolava impolverati in quella terra arida e pianeggiante di Hicksville in Ohio, due + due fa ancora quattro, quattro anime perse e neanche come numero sufficienti a formare una pseudo band di scapigliati. E così da quella melma creativa come da una palude emergeva e si plasmava quell’argilla impastata di polvere di stelle, una metà più una metà formano qualcosa di più corposo di un pensiero e meno ingombrante di una unione, poi anche l’Es necessita in fondo di qualcuno che gli stiri le camicie come di qualcuno che lo tiri giù dal letto all’alba e lo renda meno fluido.
Chi ha inventato il rock & roll? E chi ha inventato il soul? Eri tu o ero io?
E da quel bozzolo nelle profondità di quello scantinato ecco come un’aurora balbuziente spuntar fuori la genesi di due polistrumentisti allucinati da taverna, in formato tascabile e lievi come un pizzicotto od una palpata innocente, in modalità confusa ma se proprio vogliamo mettere a fuoco whisky-fucked da Hound Dog Taylor / Rocky Erickson, freakfolk e viva LSD.
Sottobosco fiabesco, con quell’argilla che tocco dopo tocco diventa prima ranocchio da stagno e poi addirittura principe della psichedelia lo fi da seminterrato, il glam sta morendo anzi forse in Ohio non l’hanno visto neanche ancheggiare un po' ed è forse il caso di fare uscire da quella pletora di valvole & transistor bruciati, tra quel fingerpicking che si smorza in sintetizzatori fumanti quello jamming infuocato di Rock & Roll Puzzle.
Anche a costo di restare felicemente intrappolati per sempre, in quella estatica oscurità di quelle segrete, tra quelle ruvide carezze di Summer Magic is Gone, in quel viaggio nel cuore oscuro della psichedelia.
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