Mi ci sono voluti parecchi giorni per farmi un’idea di questo singolo, e in generale, del nuovo acquisto da parte degli Stone Temple Pilots.

Più che altro, non riuscivo a trovare le giuste parole per formulare le opportune considerazioni su Meadow.

Gli STP -da che mondo è mondo- hanno sempre vissuto in maniera tumultuosa la loro carriera. Continue dilazioni, continue diatribe e continui stop tra un progetto e l’altro. La famiglia (i ragazzi si conoscono da trent’anni) perde anche un arto, un componente che più degli altri ha sofferto in balia dei propri demoni, ovvero Scott Weiland. Le dinamiche vogliono che il lutto avvenga, come se non bastasse, durante il periodo di allontanamento tra Scott ed i suoi storici compagni.

Entrambe le “fazioni”, tra cause legali legate al brand del gruppo e progetti artistici, hanno rilasciato nel corso degli anni degli album e degli EP validi e acclamati.

Atrolutto, se ne va Bennington, che per un breve periodo si era legato alla band per poi decidere di proseguire la propria strada con i Linkin Park (scelta saggia a parer di chi scrive).

Passanoi mesi e gli anni, e i tre superstiti valutano più di mille candidati per trovare una nuova voce. Dopo aver messo tutti un po’ sulle spine sui social, il trio presenta l’ex concorrente di X Factor USA 2013 Jeff Gutt con un concerto organizzato dall’emittente radiofonica SiriusXM e in contemporanea con la pubblicazione del singolo in questione.

Adesso; lungi da me voler giudicare le intenzioni di questi cinquantenni che vogliono continuare a far musica in pace, ecco le mie premesse:

1. Gli haters e gli ignoranti in generale che attaccano Kretz e i DeLeo come fossero responsabili della morte di un amico mi portano tristezza e mi causano profondo sdegno. Nessuno può conoscere le dinamiche che hanno portato la fine di quel rapporto, e di certo, non intendo attaccarmi alle supposizioni della stampa sanguinosa.

2. Gli Stone Temple Pilots non sono soltanto Scott Weiland. Metto tutti sullo stesso piano, altrimenti non sarebbe stata una band ma un progetto solista. Non dimentichiamo che le splendide tessiture sonore e marchio di fabbrica del gruppo (basti pensare a Big Empty o alla meno celebre And So I Know, per esempio) sono da imputare ai musicisti e alla loro verve. Così come l’imponente presenza scenica e la maledetta cripticità di quei sofferti testi sono da imputare al compianto Weiland. Funzionavano poiché avevano talento, tutti.

3. Non sta a me, a te o a alle masse decidere il futuro lavorativo di tre persone che hanno sofferto un’immensa perdita. Un briciolo di riconoscenza a queste figure che negli anni hanno donato bellezza e qualità è il minimo, secondo me.

Ciò che non mi permette di dare un voto, un giudizio su Meadow e sulla nuova strada così tanto evocata sulla copertina del singolo è un dettaglio. Il pezzo comincia come una bella cavalcata hard rock dovrebbe. Poi lui apre bocca e:

Rise and shine Clementine, there is something about you. Do you think you can dance cause I’m willing to stay, fade away and ride on.

Bastano pochi secondi, e sono sicuro che il 90% di chi ascolta si metterà una mano davanti agli occhi. Proprio come il quarto Alien, questo brano potrebbe intitolarsi La Clonazione. La cadenza delle note è quella lì, lo stile? Cosa lo dico a fare. È trascinante, ben registrata ed eseguita (ovviamente) ma l'interpretaziond è un dettaglio fondamentale su cui non puoi passare sopra.

Vaisu Youtube e cerchi il concerto di presentazione: vediamo chi è il tizio. Eccolo lì, capelli corti tinti alla Billy Idol che non dovrebbero mica ricordarmi il Weiland del ’92. Così quello scenario non può che prendere colore nella mia mente, e immagino i quattro in studio di registrazione mentre Dean raccomanda Jeff di cantare quelle righe (scritte a questo punto presumibilmente dallo stesso) con quel timbro e quello stile. Spero di sbagliarmi.

Sottolineo che la potenza di questo brano è oggettiva. Sottolineo l’aggettivo trascinante e ammetto che mi sia entrata in testa dal momento del primo ascolto, ma.

Prima di ascoltare il presunto intero album, per quel che mi riguarda: Yin Yang e nostalgia di Between The Lines.

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