La storia degli Sugar s'è conclusa. L'assalto alle hit parades di tutto il mondo è fallito. Gli Sugar lasciano questo finale doppio cd pieno zeppo di b-sides come ultima testimonianza. B-sides? E di che? Come possono 38 brani essere i lati b di una manciata di singles? Trentotto, di primo acchito, è un numero impressionante, non c'è che dire.
Ma ad un controllo più approfondito, il conoscitore della band s'avvede che 12 tracce sono già presenti, nella loro versione "a-side", nei precedenti lavori, e che di queste, tre sono in duplice versione, nel disk1 in una versione e nel disk2 in un'altra. Il che fa un totale (parziale) di 15 brani già sentiti. Se poi, dei ventitre brani inediti, consideriamo che sette sono presenti nel disco 1 così come nel disco 2, beh allora 15 + 7 = 22 brani non nuovi, per un totale di "soli" 16 brani veramente "inediti inediti". Comunque, per il fan di una band che produce un disco nuovo all'anno, sedici brani tutti nuovi sono pur sempre un bendiddio da non sottovalutare.
Il disco n. 1, tra tracce live e versioni unplugged, si distingue per degli inediti molto buoni, quasi tutti ben ispirati e pressoché scevri da cedimenti pop, tra i quali "Where Diamonds Are Halos" e "In The Eyes Of My Friends", entrambe cantate dal bassista David Barbe, ed ancora "Anyone" e "Going Home". Le ultime tre sarebbero degne di una produzione vera e di un cd single a testa. All'ascolto del secondo disco, invece, ci si accorge subito di avere a che fare con un live (ecco perché tanti editi...!) tutto intero, paro paro, e tutto d'un fiato. La band, priva di session men, sputa fuori 18 traccie in carrellata senza la benché minima sosta, quasi non consentendo neppure al pubblico il tempo di un applauso o di un urletto. Ci sono dentro gli inediti del disco n. 1, ci sono alcuni - non tutti - i singoli della band, tra i quali spicca una versione accelerata ed elettrificata della ballatina "If I Can't Change Your Mind". C'è la scazzata "Slick", davvero sbracata, e lo speedy inedito "Running Out Of Time". C'è un prefinale consacrato ad "Explode And Make Up", penultimo brano anche nel cd. 1 nonchè ultimo dell'album "File Under: Easy Listening", e c'è un finale consacrato invece all'ottima "The Slim", ultimo brano qui e nel cd 1, ma sono sesto in "Copper Blue".
Il capitolo Sugar, per Bob Mould, si chiuderà senza mai riaprirsi e questo disco-summa sarà il sigillo finale. Al cospetto però di sedici brani mai pubblicati prima, ci si chiede come mai non si sia optato per un cd 1 solo ed esclusivamente di brani nuovi, ed un cd 2 tutto dal vivo, magari un "greatest hits live". Resta la sostanza, ovvero l'ennesima prova di un grande autore rock, nonché la dimostrazione di ottima forma e grande compattezza di una band poderosa. Per i fans, per i "devoti" di Mould (ve ne saranno rimasti in giro?); senz'altro meno adatto ai neofiti di Bob, sebbne il suo songwriting riuscirebbe ad imporsi ad orecchie spratiche, anche da qui...
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