Giusto un paio di giorni fa parlavo con i colleghi Shitbeard, Cypher e Rocky Marciano a proposito degli Swans e sulle loro mancanze in termini di recensioni qui sul Debasio, con un certa sorpresa anche.

Non me la sentivo di prendermi tali responsabilità, però, il riascolto di alcuni dei loro album in queste notti mi ha spinto a scriverne, scegliendo il qui presente disco-fratello di "Greed", l'ultimo capitolo della prima era dei Cigni: l'era No Wave. Anno 1986.

Sono conscio del fatto che mi sto approcciando ad un gruppo mastodontico, infatti sono pronto anche ad essere impiccato. Metaforicamente o letteralmente?

In ogni caso, è proprio con "A Hanging" ("un'impiccagione") che parte 'Holy Money'.
Ed è così che parte anche questa nuova sessione di torture, perchè è così che mi piace pensare ai dischi di quell'era.
E' tutto così dissonante, meccanicamente opprimente e con quel tocco di sudiciume. E crea una gradevole dipendenza.

La voce di Michael Gira ti seduce e ti comanda ripetendoti parole all'orecchio, a volte sussurando e a volte anche no. E' lui che dirige tutto e a noi va benissimo così.
Ma ci sono anche degli attimi di sollievo perchè c'è la cara Jarboe ad accarezzarci con la sua di voce: finalmente le viene dato un pochino di spazio in più per mettere alla prova tutte le abilità ipnotiche del suo dolce ma sinistro cantato (vedi "You Need Me").
Capita anche di averli entrambi, lui ad un orecchio e lei ad un altro, così, giusto per confonderti, torturarti e giocare con le tue emozioni un po' di più di quanto non lo stiano già facendo ("Another You").

E' un disco che genera confusione, smarrimento ed alienazione.
Mi fa sentire violentato ogni volta che volge al suo termine.

Ma i nostri Cigni sono talmente bravi nel farlo che li lascio fare. Ed è stato capo cigno Gira a dirmi di scrivere tutto ciò.

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