Ricordo ancora quando acquistai il vinile di Atem dei Tangerine Dream: all'epoca ascoltavo garage-punk e psichedelia e quel disco fu per me una folgorazione. Il venditore del piccolo negozio di dischi di Lodi, per introdurmi alla musica contenuta nel disco, mi disse che "era meditativo". Non aveva tutti i torti: forse Atem non è meditativo come il precedente Zeit ma contiene in ogni caso della musica spaziale che riuscì a mandarmi fuori di testa. Non avevo mai ascoltato niente di simile in vita mia e questo disco mi aprì letteralmente "le porte del cosmo che stanno lassù in Germania".
Atem, uscito nella primavera del 1973, era il quarto disco dei Tangerine Dream e l'ultimo in cui fecero della ricerca a 360 gradi. Questo è ancora un album di musica di avanguardia in cui gioca un ruolo importante il produttore Dieter Dierks. La title-track è epica e maestosa con la sua elettronica minimale: il finale delirante percussivo è straniante. La seconda facciata inizia con la magnifica "Fauni Gena", un autentico scrigno di meraviglie in cui possiamo ascoltare rumori elettronici e melodie aliene mentre il mellotron e l'organo disegnano un'ambientazione irreale e fantascientifica che sembra uscita da un film di fantascienza. Credo che molta della musica ambient deve qualcosa a questo brano. La successiva "Circulation Of Events" ci proietta invece in una dimensione immobile, ipnotica e minimale mentre la conclusiva "Wahn" è qualcosa di difficilmente descrivibile: si nota qui fortemente l'influenza del grande Karl Heinz Stockhausen. Le voci iniziali sono cupe e inquietanti poi i tamburi finali evocano un rituale alieno che ha luogo in qualche pianeta appartenente ad un'altra galassia.
Sara il leggendario John Peel, sorta di figura iconica della musica alternativa rock in Inghilterra (come non citare le sue mitiche Peel Sessions!) che si accorse del valore di questo album. Lo indicò come disco dell'anno e aprì di fatto le porte del cosmo ai Tangerine Dream sul mercato inglese grazie alla Virgin di Richard Branson. Dopo Atem il gruppo di Edgar Froese non sarà più lo stesso anche se continuerà a pubblicare grande musica per tutti gli anni '70.
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