I Tank, dopo l'imminente successo del seminale "Filth Hounds Of Hate" e del discreto "Power Of The Hunter", ampliarono la loro fama con un nuovo album. Ovvero "This Means War". Correva l'anno 1983 e la band mandò sul mercato questo atteso nuovo lavoro. La line-up classica, ovvero Algy Ward (voce e basso), Peter (chitarra) e Mark Brabbs (batteria), fù allargata con un nuovo chitarrista, cioè Michael John Tucker.
"This Means War" è senza dubbio un'altro gran bel disco di puro heavy metal, che riscosse un immediato successo da parte di critica e fans. I Tank rimasero, ovviamente, fedeli al loro classico sound scoppiettante e selvaggio, ma lo impreziosirono con l'aggiunta della melodia tipica della N.W.O.B.H.M. Sette canzoni molto interessanti e belle, che presentano degli stili piuttosto diversi.
Si passa da episodi di puro speed / heavy metal, tipo "Laughing In The Face Of Death" e "Echoes Of A Distant Battle", a brani potenti e melodici tipo "If We Go" e la titletrack, a quelli più hard rock come "Hot Lead, Cold Steel". Le canzoni sono piuttosto elaborate, ben eseguite, più complesse e più lunghe, rispetto agli altri album.
L'opener è "Just Like Something From Hell", che inizia con un sorprendente intro di tastiera. Questa bella introduzione crea un'atmosfera particolare e fuori dagli schemi per quanto riguarda il loro sound. Ma la bella melodia viene interrotta da un urlo di Algy e da una sezione ritmica veloce e martellante. La voce di Ward è come al solito graffiante e squillante, e viene ottimamente supportata dalla chitarra di Brabbs e Tucker.
La terza traccia è la titletrack che inizia con i bei riff metallici, dotati di una perfetta melodia, facendo diventare il pezzo memorizzabile. La sezione ritmica è lineare e serrata, mentre la prestazione vocale di Algy è estremamente convincente ed esaltante. Davvero un bellissimo brano, che vale da solo l'acquisto del cd.
Si prosegue con la potentissima "Laughing In The Face Of Death", dotata di un riff quasi proto-thrash.
L'ultima traccia è la colossale "Echoes Of A Distant Battle", ovvero un riffing da antologia del rock, che viene supportato dalla voce rabbiosa e graffiante del bravo Ward. Successivamente il ritmo diventa più sostenuto e pesante, trasformando la track in una vera cavalcata N.W.O.B.H.M.
Favolosa è la prestazione di tutta la band, che in questo album ha dimostrato preparazione, tecnica e di essere veramente maturata.
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