Prima le collaborazioni con Martin Kesici ("Leaving you for me") e con il dj Schiller ("Tired of being alone"), poi la pubblicazione di un singolo natalizio ("One angel's dream"), e successivamente un intero album di canzoni dedicate al periodo più intimo e spensierato dell'anno. La carriera solista di Tarja e l'attaccamento della cantante ai propri studi classici, nonché i suoi presunti e sicuramente infondati atteggiamenti da star, sono stati il pomo della discordia che ha convinto Tuomas Holopainen ad allontanarla dai Nightwish. Un comportamento deplorevole quello della band finnica, che ha trasformato la spiacevole situazione intestina in una tragicomica parata mediatica, pubblicando perfino un dvd dal titolo irrisorio ("End of an era") narrante le ultime settimane prima della separazione ufficiale (mi scoccia perfino dover usare questi termini, perché la decisione era già stata presa molto prima della fatidica data del concerto all'Hartwall Arena di Helsinki) e facendo tutto il possibile per mettere in cattiva luce colei che per più di dieci anni ha aiutato la band a raggiungere gli onori della cronaca ed il successo commerciale. Dichiarando perfino in una recente intervista per un magazine italiano che la voce di Tarja non si adattava più alla musica dei Nightwish dai tempi di "Wishmaster". Una sfacciataggine alla quale la Turunen ha risposto, quasi rassegnata, con la gentilezza e l'onestà che l'hanno sempre caratterizzata, alla faccia di chi voleva farla passare come l'arrogante della situazione.
Ma ora lasciamo da parte il rancore, e parliamo di "Henkäys Ikuisuudesta" (che tradotto in inglese sarebbe "Breath from heaven"), prima release ufficiale della carriera solista del soprano in attesa di un suo ritorno nella scena rock-heavy metal, già in preparazione. Un album pubblicato esclusivamente per il mercato finnico e tedesco, pieno di calore, intimo, semplice e confortante, dove svettano i raffinati arrangiamenti classici (tra flauti, pianoforte ed archi) e la voce cristallina, ora intima, ora impetuosa dell'angelica voce di Tarja. Quella dimostrata negli anni dalla cantante è infatti una versatilità che chiunque dovrebbe invidiare, o almeno lodare. L'ascolto non è sicuramente consigliato a coloro che vivono di spade, draghi, borchie, motociclette e giubbotti di pelle. Se cercate questo rivolgetevi altrove; è recentemente uscita l'ennesima ruffianeria dei Manowar. Consigliato invece a tutti gli amanti della musica classica e del belcanto, "Henkäys Ikuisuudesta" regala episodi magistralmente interpretati da una voce magnifica e solenne, come la famosa e bellissima "Happy Christmas (War is over)" scritta da John Lennon, resa ancora più commovente dall'estensione vocale della padrona di casa e dai cori di voci bianche, le fughe classiche di "Varpunen Jouluaamuna" e "Mökit nukkuu lumiset", la sempre splendida "Ave Maria" di Schubert e l'altrettanto intensa "Magnificat: Quia respexit" di Bach, la versione intimistica di "Walking in the air", scritta da Howard Blake e diventata uno dei cavalli di battaglia dei Nightwish.
Questo è tutt'altro che un album pop di facile fruizione, ma un lavoro carico di dolcezza che forse non tutti riusciranno ad apprezzare. Ora aspettiamo solo di sentire cosa quest'angelo, questa voce che negli anni passati ha distrutto i muri che erano stati eletti tra musica classica ed heavy metal, saprà offrirci in seguito alle recenti disavventure. Dopo questa raccolta di candide gocce di rugiada di una fredda mattina invernale del Nord Europa, non possiamo che aspettarci il meglio.
Carico i commenti... con calma