Che meraviglia !!! Il cinguettio alla “Birdie hop, la voce intermittente delle lucciole. l'affettuoso e parodistico ooohhhh. Il tutto dolcemente fuori fuoco e, insieme, molto più a fuoco dell'essere a fuoco. Si, lo so, da bravo bamboccio psichedelico, sto già esagerando. E allora facciamo che mi spernacchio da solo, pprrr, pprrr, pprrr anche se detta così sembran più le fusa di un gatto. In ogni caso: gli amici dei miei amici sono miei amici e in “I know where Syd Barrett Lives” c'è il più bel omaggio a Syd che io abbia mai sentito. Per una volta però il folletto di Cambridge leviamocelo di torno, che qui è di Daniel Treacy e dei suoi Television Personalities che dobbiam parlare.

Galeotta fu la frase e chi la scrisse. E, se a scrivere fu uno dei poeti del debasio, ovvero Byzzin Fly, oggi Alfama, questa piccola meraviglia è la frase: “Come non amare Daniel Treacy, Re Artù con una pinta di birra in mano?” Ricordo la bacchetta del mio istinto rabdomantico vibrare come impazzita e il pensiero immediato che li si nascondesse purissima acqua di fonte. Rimandai però a tempo indeterminato la caccia al tesoro, la frase era talmente bella che potevo accontentarmi di usarla anche solo come formula magica. I coriandoli potevano per il momento restare in aria. E' a questo del resto, come dice la Donatella, che serve la poesia. Fuor di metafora: non c'era nessuna fretta di ascoltare quel misterioso gruppo inglese di inizio ottanta.

Poi, ok, un po' di tempo fa ho ascoltato. Luminosità pop, fate conto + scazzo e sveltezza post punk. Dispacci in controluce di un menestrello nevrotico e ipersensibile che, in modo storto, va dritto al punto. Noia, situazioni di merda e tutta la tristezza del mondo anche se, alla fine, Emily porterà il tè e ci si troverà tutti quanti davanti al ritratto di Dorian Gray.

A volte le canzoni hanno una magnifica qualità nervosa, immaginate dei Buzzcoks corrotti e benedetti da una sorta di stranita raffinatezza. A volte è la malinconia più cristallina, oppure il motivetto schizzato. Poi, ogni tanto, frammenti di classicità sixties. “Hai detto commedia? Si ho detto commedia”.

Il tutto scarta assai bene di lato e racconta, come meglio non si potrebbe, l'impulso desiderante, la poesia è la prova che la vita non basta, vero Fernando? Si sale sul Mistery train, anche se poi l'unica fermata possibile è sempre e soltanto il punto di partenza. Si legge un libro, si arriva a pagina 19, sembra che tutto sia fantastico, poi, pagina dopo pagina torna il solito ovvio, al punto che non vedi l'ora di arrivare alla fine. Se poi alzi gli occhi dal libro e li sposti a ciò che hai intorno ti rendi conto che più o meno è lo stesso. Per questo imbracci una chitarra. Fa niente se sei un dandy dai denti marci che "finirà in galera come Pinocchio e come Gesù".

“...and don't the kids just love it” è solo il primo atto. Dopo verranno ballate claudicanti, un filino di psichedelia, cosucce tipo i Velvet più lirici, delicatezze pop. Tanta roba, insomma...

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