Questo film rappresenta da parte di Malick il tentativo di espletare una funzione cruciale dell'artista nella società. Ovvero di rappresentare in modo diretto, sintetico e accessibile, in un modo che faccia leva sulla dimensione ancestrale delle immagini, delle emozioni e dell'intuito invece che sulla laboriosa elaborazione della razionalità analitica, la conoscenza che la nostra cultura esprime riguardo al passato e al presente del cosmo, della realtà, della vita e dell'uomo.

E' un opera paragonabile quindi ai grandi cicli pittorici che troviamo nelle chiese e nei palazzi storici, in cui appunto vengono rappresentate le credenze del tempo riguardo all'universo e alla posizione dell'uomo nell'universo.

E qual è il punto di vista di Malick? E' evidentemente un punto di vista che accoglie le conoscenze che la cultura scientifica occidentale ha consolidato negli ultimi secoli ed in particolar modo nel ventesimo, rigettando quindi concetti e credenze alternativi sostenuti dalle religioni e dalle correnti pseudo-religiose come il New Age. E già questa è una scelta di campo rilevante.

Tutto il cinema di Malick è un tentativo di chi, partendo da una posizione fortemente intellettuale, cerca di riallacciare faticosamente un collegamento con la sfera delle emozioni, dell'intuito, delle pulsioni, dei desideri. Un'esigenza questa intercettata in modo rilevante appunto dalle correnti irrazionalistiche in voga come il New Age. Il messaggio di Malick è che questa esigenza non può essere soddisfatta rinunciando alle conquiste ed alle conoscenze della cultura occidentale, negando fatti e le evidenze, ma facendo i conti con questi.

Il film ci presenta quindi in immagini di grande suggestione quanto l'approccio scientifico ci dice sia avvenuto nel passato e ci ha portato al presente, l'inizio indistinto, la formazione delle stelle e dei pianeti, della crosta terrestre e degli oceani, la nascita delle prime forme di vita, la comparsa della vita pluricellulare, la colonizzazione della terraferma prima da parte delle piante e poi degli animali, la comparsa degli anfibi, dei rettili, l'età dei dinosauri, l'apocalisse causata dalla caduta dell'asteroide che pone fine al Mesozoico, la graduale comparsa delle forme di vita moderne, dei mammiferi e quindi dell'uomo, fino ad arrivare all'Antropocene, alle megalopoli ed al mondo ingegneristico e tecnologico di oggi.

I principali periodi sono intervallati da scene riprese in strade e piazze raffiguranti contesti sociali umili o tradizionali, di varie culture e luoghi geografici, facendo da contraltare alla sontuosità dell'immaginario prevalente del film e ricordandoci come la vita possa essere misera e dura, oppure soltanto umile e semplice.

Le immagini sono accompagnate da una voce narrante, che interviene di tanto in tanto e che si rivolge alla propria madre, dove la madre non è nient'altro che la natura, chiedendogli conto di volta in volta della sua insondabilità, della sua indifferenza e del nostro smarrimento di fronte ad una realtà che più capiamo, più ce ne sfugge il senso.

Dei vari periodi forse quello meno convincente è quello che riguarda i dinosauri, raccontato seguendo brevemente un piccolo dinosauro solitario e chiuso dal cataclisma provocato dalla caduta dell'asteroide, pure questo raffigurato in modo tutt'altro che sensazionale. Sicuramente i dinosauri rappresentano un tema inflazionato nel cinema e nell'immaginario collettivo, tuttavia Malick perde un'occasione per cercare di rinnovare questo stesso immaginario con un po' di coraggio e spessore scientifico.

Convincente invece la breve sezione che riguarda l'evoluzione dell'uomo. Il paragone che viene in mente è quello dell'inizio di "2001: Odissea nello spazio"; qui però gli esseri umani non vengono rappresentati come scimmioni repellenti, ma belli, giovani e fisicamente tonici, quasi sensuali, come dovevano essere i primi uomini che facevano una vita molto attiva e che difficilmente andavano molto oltre la fine della giovinezza.

Paradossalmente, benché indubbiamente il film sia visivamente notevole e piacevole, Malick avrebbe forse potuto fare di più, visto che viene battuto sul suo stesso terreno da molte immagini che ci arrivano dal fronte dell'esplorazione scientifica (sonde spaziali, sottomarini oceanici, ecc...). Inoltre non c'è nessuna menzione della nuova era che si apre, quella dell'esplorazione dello spazio da parte di telescopi spaziali e terrestri, di sonde automatiche ed in futuro, chissà, direttamente da parte di esseri umani in carne ed ossa.

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