Sono passati sedici anni dal mio arrivo sul pianeta Debaser, una vita…
Tante cose sono cambiate da allora, a parte il fatto di avere sedici anni in più sul groppone.
Era il 2004, senza parlare di fatti personali, solo per parlare di fatti musicali, tante cose erano diverse, le prime che mi vengono in mente:
- Erano ancora vivi Mark Linkous, Elliott Smith, Vic Chessnut
- La prima edizione di X Factor era ancora lontana
- Erano ancora vivi Lucio Dalla e Pino Daniele
- Esistevano ancora i Blue (si veda dopo)...
In quell’anno, esattamente il 7 maggio, scrissi la mia prima “recensione” sul sito, fui preso, giustamente a pesci in faccia, era veramente atroce, non ci credevo nemmeno io che qualcuno la avrebbe pubblicata...
La iniziai così, preda di uno slancio creativo di grande originalità:
“Zaireeka è il frutto più visionario della mente dei Flaming Lips ultima fase”.
Oggi, per festeggiare, devo dire incoraggiato da alcuni mio nuovi amici di debaser, ho deciso di pubblicarne una nuova edizione ("Zaireeka – Sedici anni dopo”), riveduta e corretta (ma fino ad un certo punto), almeno per spiegare a tutti da dove viene il mio nickname.(un utente anni fa mi disse che si era convinto che con un nome simile fossi una bionda, capelli lunghi e occhi azzurri, ci rimase davvero male quando gli dissi che non era così..).
Piccola premessa.
Non so se mai nessuno abbia in maniera tanto sfacciata eluso le buone regole di Debaser (qualcuno dirà: “Perché non ne hai fatto semplicemente una nuova versione usando gli strumenti già previsti dai protocolli recensori? “Non avrebbe avuto, penso, la giusta visibilità, quella che desideravo” rispondo io, mi si perdoni l’arroganza..).
Dunque veniamo a Zaireeka, la maggioranza di questa nuova recensione è basata sui miei commenti (a cui non ho voluto apportare quasi nessuna post-correzione) di risposta alle perplessità espresse da alcuni utenti, poi diventati miei deamici nei giorni a seguire.
La recensione è scritta al presente, nonostante i commenti siano del 2004, perché così ho l’illusione di essere ancora in quell’anno, come sarebbe bello...
L' Opera consiste di quattro CD da suonare contemporaneamente (io ci sono più o meno riuscito una sola volta stabilendo degli “appuntamenti/staffette” fra i lettori CD).
Il risultato è allucinante (nel vero senso della parola) e difficile da spiegare a parole.
Momenti di dolcezza celestiaca (nota del 2020: Proprio così, proprio “celestiaca”, una "crasi" fra “celestiale” e “paradisiaca”..) dai quattro angoli del "paradiso" (vedi la fine di The Train...) si alternano ad accerchiamenti sonori (dall'assolo di batteria proveniente a turno dalle quattro casse, in March..., ai cani latranti che ti dilaniano alla fine di The Big...)…
… un brano (How Will I Know) funziona così: un CD "disquisisce cantando" (la melodia è molto bella) di una credenza popolare riguardo al fatto che l'ascolto di frequenze audio estreme permetta di predire il futuro. In parallelo gli altri tre suonano proprio quelle frequenze!!!.
Un altro (Twenty-five thousand ..) ha una bellissima melodia (anche se sofferta) immersa in rumori ambientali di aereo e genericamente di aeroporto (diversi per ogni CD) con lo scopo di descrivere la situazione (un pilota suicida in volo per eccesso di responsabilità nei confronti dei passeggeri) da vari punti di vista diversi (il pilota suicida, il controllore di volo che a tarda notte controlla ancora lo schermo radar nella speranza di rivedere l'aereo)…
Allora mettiamola così. Io penso di essere uno dei fans (purtoppo non molti visto che a quanto pare non esiste nemmeno un sito italiano dedicato a loro mentre semmai lo avranno anche i grandissimi "Blue"...) di una band alquanto folle e e senza freni di immaginazione la cui definizione migliore penso possa essere la seguente: dei pagliacci ossessionati dalla morte guidati da un adulto-bambino completamente fuori di testa.
Ciò fà si che spesso pubblichino roba che ai più può sembrare stralunata, stonata (la gente a cui cerco di far ascoltare roba dei FL di solito, per fortuna non sempre, rimane inorridita dalla voce di Coyne dopo due secondi di ascolto, ma si sa la gente più che alle graminacee è allergica alle cose particolari e "stonate" visto come siamo ormai tutti omologati) e completamente priva di senso.
Andatevi ad ascoltare ad esempio Moth in the Incubator in Transmission From the Satellite Hearth, brano che secondo me riassume tutta il loro modo di fare musica. Una melodia ed un canto lamentoso all'inizio, un intermezzo di disimpegno, ed infine l'esplosione in una baraonda circense-psichedelica alla fine. Quando l'ascolto immagino qualcuno che abbia appena scoperto la morte (se mai un bambino che ancora pensava di essere immortale) o ancora qualcuno che dalla "Nera Signora" sia stato toccato (e Coyne dalla "Nera Signora" a quanto pare e stato toccato veramente visto che una volta stava per essere fatto fuori da uno folle quanto lui, ma con in più una pistola in pugno, quando si guadagnava da vivere lavorando in un ristorante in Oklahoma City). E che reagisce ubriacandosi di vita e di follia.
Per capire i FL bisogna capire che tutto quello che fanno nasce dal connubio fra morte e follia/spensieratezza (ma anche curiosità) infantile. Se non si capisce questo, si rischia di giudicare loro e chi li segue semplicemente degli spinellati se non di peggio (in verità Steven Drozd un pò di LSD se lo è bevuto, ma Coyne, anche se sembra strano, mai)
Detto questo, qualcosa in più su Zaireeka:
Secondo quanto riportato da Coyne nel booklet, Zaireeka (il cui progetto nasce dai Parking Lot Experiments, sorta di Drive-in folli in cui, sotto la direzione di Coyne, ogni occupante di una macchina suonava, possibilmente in sincrono, una cassetta con su musica arrangiata in maniera specifica, suoni e frequenze) nasce dalla unione delle paole Zaire ed Eureka, per evidenziare il connubio fra caos e momento creativo.
Per sua stessa ammissione, neanche i FL sapevano cosa volessero veramente ottenere all'inizio del progetto, avevano solamente stabilito quali dovessero essere il padre (caos) e la madre del nascituro (creatività)...
La cosa particolare di Zaireeka è che ogni esecuzione di ogni suo singolo brano è praticamente unica in quanto risulta praticamente impossibile riprodurre il tutto in maniera uguale due volte di seguito (anche in base alla qualità dei 4 lettori CD usati e la loro capacità di mantenere la sincronizzazione) per cui l'ascoltatore diventa realmente parte attiva e non solo passiva nell'ascolto. Per cui in un certo senso è l'ascoltatore che "suona" Zaireeka.
Per quanto riguarda come fare ad ascoltarlo, come tutte le cose della vita, se veramente si vogliono, si ottengono (l'unico problema è il prezzo, ma io purtroppo da fan mi sono dovuto sacrificare). Io non ho quattro impianti stereo in casa, soprattutto non li ho in una stessa stanza. Mi sono arrangiato come segue: a) CD1 su impianto stereo principale b) CD2 su radiolone portatile di mia proprietà c) CD3 su walkman con casse prelevate dal mio PC d) CD4 su radiolone preso in prestito da amico.
Per concludere, mi piace pensare che il motivo per cui le case discografiche mettono in giro tante porcherie buone solo a vendere è proprio per permettersi di pubblicare roba come Zaireeka che solo chi vuole trovare veramente qualcosa fuori dal comune corre a comprare..
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Post-scriptum del giugno 2020: Non ho voluto postare nessun brano, perchè non potrebbe rendere l'idea..Giusto un'altra cosa.. Certo che ho perso forse un po' di spontaneità, ma in compenso il mio modo di scrivere è molto migliorato da allora, i sedici anni da questo punto di vista sono una cosa buona siano passati, ma solo per quello...
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