È l'estate del 1993 quando Travis Threlkel (The Brian Jonestown Massacre, Tipsy), Ricky Maymi (The Brian Jonestown Massacre) e Graham Bonnar (Swervedriver), presto raggiunti da Matt Hollywood (The Brian Jonestown Massacre) e Tim Digulla (Tipsy), mettono in piedi le basi del progetto The Imajinary Friends. La storia vuole che il leggendario Grag Shaw decise che avrebbe prodotto e pubblicato il loro disco per la BOMP! senza ascoltare neppure una nota e senza che la band avesse neppure mai suonato dal vivo: non ne aveva bisogno, era convinto che il disco sarebbe stato una vera e propria bomba e non si sbagliava. "Lunchtime In Infinity" esce dopo qualche mese, nel giugno 1994, praticamente venticinque anni dopo che Neil Armstrong e Buzz Aldrin avevano messo piede sulla Luna, e effettivamente il disco appare ancora oggi come un oggetto alieno, qualche cosa che supera ogni confine segnato dalla musica psichedelica e dallo space rock fino a quel momento e negli anni è diventato un vero e proprio oggetto di culto e il simbolo di una fase storica per quello che riguarda la scena psych della città di San Francisco. Anche perché, alle prese con vari progetti, dopo la pubblicazione di uno split nel 1999 con gli Spectrum, la band di Pete "Sonic Boom" Kember, il gruppo non è ritornato in studio per oltre quindici anni, alimentando in qualche maniera il mito di questo primo LP.

"New Fast Car" è un pezzo rock and roll garage dai ritmi ossessivi, dominati dal suono avvolgente del basso (suonato da Matt Hollywood) e dal fuzz delle chitarre elettriche che divagano in composizioni noise astratte ("Hideous But Helpless") e cariche di energia elettro-statica. "Faked Out", costruita su di un arpeggio minimale, e il sound garage Ride di "Silence Is Golden Applesauce" introducono atmosfere alterate nello stile dei Public Image Limited, mentre la voce distorta riprende il recital tipico di band come i Bauhaus. La seconda parte del disco è invece sostanzialmente avanguardia allo stato puro. "Lushus/Fanta Grape" è un manifesto espressionista no-wave, "Frog In Her Throat/Alien Drugstore" riprende concept direttamente dalla avanguardia psichedelica più spinta degli anni sessanta e settanta con suoni impregnati di suggestioni tipiche della musica tibetana e eco e riverberi fantasma. "Love Your Stereo Typewriter" è puro kraut-rock selvaggio fino alla esplosione noise finale in cui il nastro si riavvolge e suona al contrario un disco dei Velvet Underground, ci appaiono davanti agli occhi visioni alterate Hunter Thompson, i paesaggi più acidi dei Suicide, una allucinazione uscita fuori direttamente dallo schermo di un film di Cronenberg che però è concreta e densa come la realtà.

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