!980...
The Petticoats, ovvero una ragazza che si chiama Stef...
Voce-Stef
Chitarra ritmica-Stef
Chitarra solista-Stef
Basso-Stef
Batteria-Stef
Produttore-Stef
Distributore-Stef
Etichetta- Stef
Normal il primo sette pollici è “disordinato, crudo, amatoriale”, almeno così dice Ian. E Ian è uno che non sbaglia mai.
C'era poi anche quell'altra faccenda, ovvero ragazze che amano ragazze.
...
E adesso? Adesso canto in un coro soul. E le Androidi di Mu, sei ancora in contatto con loro? E' un po' che non ci sentiamo.
Si, è un po'.
Ma, se davvero ci volete macchine, sbufferemo, oh si si sbufferemo...puleggie arruginite e stantuffi a cazzo di cane che gracchiano fuori giri, fuori sesto, fuori passo.
A due anni, a due anni cantavo tutto il giorno. Poi i Beatles, gli Stones, la California, i Velvet, uguale a te, uguale a voi, uguale a tutti. E tutti vuol dire noi. Ma a tre anni, a tre anni non stavo mai ferma...
Punk beat, psych non c'è differenza. Disoccupate le strade dai sogni? Col cazzo...Si, Punk beat, psych non c'è differenza. Il punk però mi piace di più. Il punk è la musica migliore di tutte. E a quattro anni, a quattro anni avevo la luce negli occhi
Mi ricordo tutti quei noiosi gruppi di Aquisgrana, Bonn, Colonia. Io ero troppo troppissimo per loro. L'unica era mettersi al piano e cantare Patti Smith, sai, mi ero comprata il libro dei testi. “E il volto del ragazzo si illuminò di una tale nuda gioia”...“di una tale nuda gioia”...“di una tale nuda gioia”. Così a cinque anni, a cinque anni ho visto una cosa.
A Londra tutti quei gruppi “cercasi cantante” erano noiosi peggio che in Germania. Fortuna che ho incontrato Zuni e le altre ragazze, ecco la band, ecco “Il male necessario”. A sei anni, a sei anni ho capito come funzionan le cose.
Ma poi “Il male necessario”, si divise in due fazioni, la prima diceva “chi se ne frega degli uomini”, la seconda “gli uomini uccidiamoli tutti”. A sette anni, a sette anni, ho capito di non essere piena di grazia, oppure che la grazia magari è un'altra cosa
Dopo vennero le Amy and the angels e, cazzo, avevamo una canzone bellina, bellina, parecchio punk si, ma anche piuttosto catchy. Poi a otto anni, a otto anni mi son messa a giocare il gioco del soldatino femmina.
Le lesbiche (anche se non tutte) trovavano il punk troppo maschio. I punk (anche se non tutti) trovavano noi troppo lesbiche. Le compagne andavano andavano venivano venivano. Poi a nove anni, a nove anni ho stretto prima gli occhi, poi i pugni.
Alla fine mi son messa in testa di far TUTTO da sola. Do it yourself. Yourself do it. E a dieci anni, a dieci anni ho scritto una poesia dal titolo “Odio essere innamorata”
...
Tre canzoncine tre. “Normal” e “Allergy” sono irresistibili: passo nervoso, suono grattuggiato, vocina. “I'm free” splende di bellissima cacofonia. Il tutto in mirabile mirabilissimo english crauto.
Tre monetine da infilare in un Juke Box di rabbia, felicità e sublime scazzo. Evviva evviva evviva.
Il sette pollici arriva a John Peel ed è disco della settimana. La ragazza è punk, ma è catchy.
Verranno poi il gruppo 4, il gruppo 5, il gruppo 6 eccetera eccetera eccetera.
Gloria a te umile lavoratrice nelle vigne del signore.
Carico i commenti... con calma