Navigammo assorti in un fraseggiare.

Saggiammo cannocchiali, enciclopedie, telescopi e mappe.

Ci lavammo alla fonte degli ombrelli scordati.

Scrutammo il rifiorire d’un tamburellare e lo sguaiato ridere.

Lasciandoci al gironzolio di dita e di sogni fu allora che capimmo:

nascondevi, sotto il cappello, iridescenti galassie

e levavi ogni bruttura dalle tasche del mondo.

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