Meglio i Bitols o i RollinStons?
Meglio il caciocavallo silano o la toma?
Meglio il mare o la montagna?
Noi andiamo a Rimini domani, voi che fate?
E “chi se ne frega” non ce lo metti?
La gente si mette le mani in faccia per i più futili motivi: il calcio, i saldi di fine stagione, le faide tra Youtubers, gli sfottò.
Non sento nemmeno il rumore che fanno, da quassù.
Sembrano guerre tra formiche.
Ecco cosa fa, questa strana musica: spedisce, in direttissima, verso un grigio satellite a due facce.
Per chi ha voglia di un assordante silenzio, quest’oceano di elettronica d’antan è il più quieto romitaggio.
Su di un proiettile fittizio, che pare uscito da quell’incartapecorita fantasmagoria di Georges Méliès: Le Voyage dans la lune, avete presente?
Un mondo soltanto immaginato, magico e industriale insieme.
Un viaggio da fermi.
Impossibile, ma immaginabile.
Basta avere la testa fra le giuste nuvole.
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