Ebbene sì, ho deciso di presentarmi raccontando questo album che rispecchia un pò i miei giovani e probabilmente acerbi gusti musicali.
Ebbene sì mi piacciono gli U2 e tanti artisti dei 70s - 80s - 90s e alcune eccezzioni degli anni 2000, perciò non scassate il cazzo i gusti sono gusti. Ho comunque in mente altri due album da recensire per presentarmi, prima di iniziare veramente.
Boy è un disco immaturo, sporco, disturbante...
Profuma di quel dolce e disperato Post-Punk di fine anni 70' che non dispiace mai ascoltare. È un album nudo e crudo di sedicenni irlandesi che dicono di diventare adulti, di cambiare, di innamorarsi, di soffrire, di essere semplicemente degli adolescenti. Le chitarre scintillanti, le dure e grezze batterie, i pesanti giri di basso fanno da cornice a una voce che canta l'adolescenza. Una voce che canta il dolore per la perdita della madre, l'amore immaturo per la ragazza, l'importanza degli amici e dei nemici e più o meno, tutte le seghe mentali che noi adolescenti ci facciamo. Nonostante l'inesperienza dei 4 "dubliners" il lavoro finale è ottimo e curato nei dettagli. Grazie a ciò sono riusciti a creare un eccelente sound, forse il loro migliore. Questo crea a sua volta un'atmosfera che avvolge l'intero disco di una speciale magia, quella dell'innocenza, l'innocenza di un ragazzo.
Da "I Will Follow" a "Shadows And Tall Trees" gli U2 ci raccontano la loro vita adolescenziale con pezzi che vanno dall'Alternative Rock al New Wave: tutti con evidenti sfumature Punk, come solo loro sanno fare. Questo ce lo dicono i riff di "The Electric Co." e "I Will Follow", la batteria e il basso di "Stories For Boys", le grida di Bono in "Out Of Control". Questo è Boy, un album potente, energico, riflessivo e genuino che mette in mostra la complessa semplicità del gruppo. Ebbene sì questo è Boy.
(Ebbene sì, purtroppo per voi sono un fan)
(Ebbene sì, purtroppo per voi arriveranno altre recensioni su gruppi di cui sono fan)
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