Come tutto ciò che è nato per essere catchy, l'ascolto di "Adventures In Utopia" risulterà gradevole solamente se lo si appronterà senza porsi interrogativi a riguardo delle numerose incoerenze, sulla scarsa linearità, sui non pochi cedimenti a beneficio della "supermelodia"...
Se si va in cerca della coerenza del concept, o della corrispondenza, tra brano e brano, degli arrangiamenti, od ancora della definitiva identità musicale di questa band, ebbene questo disco, venuto al mondo a cavallo tra il '79 e l'80, deluderà in pieno ogni aspettativa.
Se si è capaci invece di tralasciare il tutto, dimenticare che buona parte dei luoghi comuni, a livello musicale, che contraddistinguono gli Utopia sono, in fin dei conti, tipici se non punti forti della discografia e dello stile del Rundgren solista (si sta parlando, per la precisione, del surf rock, del powerpop di Liverpool e del vecchio soul made in America), ed ancora se si ha la volontà di concentrarsi esclusivamente sui brani, allora "Adventures In Utopia" non è un brutto disco. Anzi...
In questo lavoro, infatti, Todd, Kasim, "Willie" e Roger mescolano tutte le carte a loro disposizione, nonché quelle raccolte in giro chissà dove (ma molto probabilmente nelle top ten americane); il risultato è qualcosa che sa di tutto così come non sa di niente: se volessimo fare gli snob potremmo dirla così. Al contempo, se le orecchie che si approssimano all'ascolto delle "Adventures" fossero quelle del ‘neofita' (piuttosto che le superallenate dell'intenditore, che sarei io), ebbene il signor Malcapitatoditurno non potrebbe che gradire l'ascolto di questo "disco-vasellina", uno dei più utili ad "introdurci" con "delicatezza" nel pianeta-Rundgren.
Qui "dentro", in fin dei conti, c'è un po' di prog in "The Road To Utopia", divenuto ‘normale' grazie ad una melodia pop svelta e gradevole. E quale modo migliore e più soft di inculCare un po' di progressive al ragazzo nato nel 1992? O per farlo è necessaria la maggiore età? E se il quindicenne impara ad amare "Second Nature" (ammazza quanto si presta bene questo disco a tutta una serie di doppi sensi!) ed il suo power pop (che non è un ‘soprannome' per il tuo arnese, ma uno stile musicale), magari a breve potrebbe riuscire con poca difficoltà ad apprezzare il maestoso, il superdotato "Something/Anything?"!
Come potrà districarsi nell'adorabile confusione apparente che c'è dentro la testa di Rundgren, se non riuscirà a farsi passare "Caravan", incrocio tra il vecchio prog ed il powerpop, facile facile nei ritornelli, ma con uno special di surf rock mai così vitaminico? E l'incrocio tra l'Arena rock ed il musical anni '70 di "Last Of The New Wavers", in cui, tra i cori, sembra di sentire lo squillare della voce di Roger Taylor, il drummer dei Queen (ma forse, al dì d'oggi, a quindici anni i Queen non si ascoltano più)?
Se sei ancora più bestia di quanto io immagini, caro quindicenne mio, e non riesci a farti passare ‘sti pezzi, beh allora sappi che in "Adventures In Utopia" c'è ancora di meglio (o di peggio), a cominciare da "Set Me Free", pop godibile e sincopato, così facile da ricordare, così facile da canticchiare dopo appena un minutino... che fu l'unico singolo della storia della band ad entrare nella top 40 americana (mi sa che ho sbagliato a dirla, ‘sta cosa: ora lui sa che gli Utopia non ebbero mai successo, che non furono mai in top ten; li etichetterà, pur non rivelandomelo, per non ferirmi, troppo complicati o troppo poco geniali, e certamente anche troppo sfigati, e tornerà all'ascolto dei suoi geniali e fichissimi Tokio Hotel).
E c'è anche "You Make Me Crazy", che sembra "Since I Held You" dei Cars, del coevo disco "Candy-O", e quando dico Cars dico musica buona ma facile, "LEGGERA"... E che c'è "Shot In The Dark", surf spaziale che si alterna al "solito powerpop", od ancora "The Very Last Time", che sembra un'altra canzoncina di Ric Ocasek, quello smilzo (non che Rundgren sia obeso, ma al confronto con Ric...) dei Cars, solo che nel ritornello, al posto del mix di rockabilly e AOR (come avrebbe fatto Ric), c'è quello tra il surf e l'Arena rock (la vedi anche tu la differenza tra l'East Coast e la West Coast? Ma che ne capisci, tu! Ascolti una band tedesca di tuoi coetanei e sogni di diventare Pete Doherty!). E poi c'è ancora "Love Alone", gospel zeppo di cori e lento lento, che somiglia ad una versione allungata di "Dear Friends" dei primi Queen (sempre se li conosci), con accompagnamento di sole tastiere del valido Roger Powell, anziché quello di pianoforte e unghia smaltate di nero del compianto Mercury. Come? Non sapevi che Freddie si smaltava le unghie? "Proprio come quello dei Tokyo Hotel!", mi risponderai... E se infine non capisci un cazzo di niente, come mi sto convincendo, c'è pure un po' di disco fine anni '70, in "Rock Love"...
Ok, va', ho capito... Fai una cosa: ascòltati un disco dei primi Cars. Se ti piace, ascolta anche gli altri. Poi fatti quello dal vivo dei New Cars. Quindi scopri che nei New Cars ci canta Todd Rundgren, e non Ric Ocasek, scopri anche che nel live vengono eseguiti (soltanto) due vecchi brani di Todd, e che è stato lui a comporre gli inediti registrati in studio... Se ti piace la roba con la sua firma, allora fatti i suoi dischi solisti, e gùstateli piano piano, mi raccomando... To do un consiglio: non ti lasciare scoraggiare dal sound invecchiato, dal fatto che alcuni sono dischi doppi, che altri hanno copertine strane, che ci sono dei medleys, che ti imbatterai in qualche pezzo un po' troppo sperimentale: ce ne sono giusto un paio, di dischi difficili; il resto finirà presto per piacerti.
Quindi scopri che Kasim Sulton, il bassista dei New Cars, suonava insieme a Rundgren in una band chiamata Utopia. Fatti i loro dischi, magari lascia perdere i primi due, che sono dal vivo e suonano molto prog (hai ancora tutta la vita per imparare il progressive) ed ascòltati i restanti... Scopri che Sulton, infondo, canta ancor meglio di Rundgren... E quindi renditi finalmente conto... Imbattiti infine in "Adventures In Utopia", riconosci in questo disco il prog che hai saltato, il pop, il soulpop ed il surf del Rundgren di sempre, e l'Arena rock del precedente "Oops! Wrong Planet"... E riconosci che ci sono momenti in cui pare di sentire i Queen vecchi e, esperimento disco finale a parte, che vi sono brani che sembrano dei Cars nei loro primi due lp, guarda caso a cavallo tra il '79 e l'80, come questo disco...
Fai, insomma, più o meno quel che ho fatto io quando avevo la tua età (al posto del cd dei New Cars, di due anni fa, ebbi regalata una cassettina con Cars nel lato A e roba mista, tra cui alcuni brani degli Utopia, nel lato B) e chiediti se "Adventures In Utopia" sia un buon disco.
A me, tutto sommato, non è dispiaciuto, sai?
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