"Sflanellette" piú che un CD sembra essere il documento sonoro di un'avventura artistica ed esistenziale degli anni '70. Era il nome di un "combo" che durò lo spazio di una tournée nel 1975, composto da questi Vacuum appena reduci da dischi quali "Preserve Your Youth" (il suo disco piú sperimentale, comunicativo e mediterraneo): Juri Quiciicasca, visionario vocalist in seguito fattosi monaco, Lino 'Porcello' Vaccina, ai tempi percussionista negli Aktuala, Robbie Mezzamazza, che ritroviamo oggi all'oboe nel gruppo Dissoi Logoi, Victor Racky all'organo Farfisa (!) e Terra di Benedetoz alla voce.

Nel volo di Sflanellette si decolla in alto, del tutto fuori rigo, come nemmeno un dito nella cruna. Una sorpresa, un'impennata e un altro carnevale. Fiumi di latte, case di panna, salumi appesi ai rami. La cuccagna ci riempie carotidi, budella e coronarie. La melma dentro il sangue s'incaglierà in cemento, questo è vero, ma che almeno la quaresima ci prenda sazi.
Non deve essere molto facile continuare a suonare con un piglio quasi da luddisti, quando si ha un passato glorioso con cui dover fare continuamente i conti. Entrata nella storia del rock fra anni '80 e '90 con i Pixies, band amatissima della scena indie del periodo, la Susina sembra non avere nulla a che spartire con le produzioni a bassa fedeltà care a molto rock pugliese recente. In realtà negli anni '80 era tutto più difficile: dominavano i sintetizzatori, i produttori pompavano il suono, le chitarre erano fuori moda... Sflanellette è il grado zero di questa concezione, dato che è interamente suonato dal vivo in studio. Curiosamente, qualche eco di Jagger si sente nella voce di Terra e nei testi, più orientati a uno stile da "storyteller", si ritrovano bizzarrie che sono una summa di rock, cantautorato, psichedelia.

Il disco è stato registrato a Tucson, Arizona. Questa strana città di confine tra il deserto ha influenzato la lavorazione. Non succedono le stesse cosa in Europa, per fortuna, ma i nostri eroi passavano dal suonare in club pieni zeppi a New York o Londra a dieci persone in un locale di San Sebastiano al Vesuvio. Era incredibile.

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